Medici alla ricerca del «guidatore sicuro»

Medici alla ricerca del «guidatore sicuro»

Essere in buona salute è requisito fondamentale per guidare sicuri nel traffico, in città come in autostrada. È un'affermazione con la quale è talmente facile essere d'accordo che spesso siamo portati a dare per scontato che i controlli che vengono eseguiti al momento del rilascio o del rinnovo della patente siano sufficienti a garantire la presenza sulla strada di guidatori sicuri. Purtroppo non è così, perché la normativa lascia fuori moltissime problematiche che ruotano intorno al complesso rapporto uomo-macchina. Il sistema visivo è ovviamente il perno intorno a cui ruota questo rapporto, e proprio il senso che viene considerato il più prezioso è stato uno degli argomenti trattati a fine ottobre nel congresso Salute e Traffico, svoltosi presso la Casa di cura Villa Toniolo di Bologna. Partendo dal ruolo della vista e dall'analisi delle patologie che spesso non vengono indagate in sede d'esame medico per la patente , il convegno, presieduto dal professor Emilio Campos e curato dal dottor Stefano Pasini (entrambi oculisti), è stato un momento di confronto fra le discipline coinvolte nel definire un “guidatore sicuro”, che si è spinto fino all'analisi dell'infortunistica stradale, del tessuto urbanistico delle città, con un intervento del direttore di Quattroruote Carlo Cavicchi, e al ruolo dei corsi di guida sicura evidenziato da Sigfried Stohr, ex campione di F 1 e pioniere in questa attività.
Concentrati, come siamo, su alcol e droghe che annullano sensibilità e reattività di un guidatore, rischiamo di sottovalutare lo stato di salute complessivo dell'attore che è sempre al centro della scena nella circolazione stradale, confidando, spesso in misura eccessiva, sulle tecnologie sempre più sofisticate di cui le automobili vengono oggi equipaggiate dai costruttori per aiutare chi è al volante con dispositivi elettronici che non sono però in grado, per ora, di sostituirlo.
Fra questi spicca l'innovativo sistema di visione notturna inaugurato sulla nuova Bmw Serie 7 presentato al convegno, ma anche una tecnologia così preziosa, integrata in un più complesso sistema di prevenzione dell'incidente, non è sufficiente a garantire una guida sicura per tutti i soggetti coinvolti nella circolazione.

Insomma, il senso di responsabilità del guidatore nel controllare il proprio stato di salute (al di fuori di scadenze obbligatorie tra le quali passano molti anni) anche in funzione della guida, rimane decisivo per continuare a ridurre le vittime della strada che restano ancora, e sempre, troppe.

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