Non è casuale l'interesse di Sara Doris per l'ospedale dei bambini «Vittore Buzzi» e per il progetto «Insieme diamo ai piccoli eroi un superpotere in più». La presidente di Fondazione Mediolanum e vicepresidente dell'omonima Banca, secondogenita dell'indimenticabile Ennio, ha devoluto oltre 150mila euro a Fondazione Buzzi a favore del blocco operatorio e in particolare per la «sala dei sogni» che - nella struttura in via di realizzazione in via Castelvetro, ovvero il nuovo «Grande Buzzi» - accoglierà i bambini prossimi a un intervento chirurgico e quindi in procinto di essere portati in sala operatoria affinché possano addormentarsi tra le braccia dei loro genitori.
Sara, che crede «nelle relazioni vere che vanno oltre l'interesse privato», per questa donazione si è affidata agli amici che nel tempo hanno sempre dimostrato attenzione e generosità nei confronti degli altri (ad esempio durante la pandemia). Nel caso specifico Vincenzo e Manuela Acone che, 16 anni fa, proprio qui al Buzzi hanno salvato il figlio Edoardo. A giudicare dagli occhi umidi della mamma - che ora fa parte del Cda di Fondazione Buzzi e dopo il suo intervento sul palco viene letteralmente travolta dagli abbracci - probabilmente il ragazzo non sarebbe qui senza l'aiuto dei medici e degli infermieri di questo ospedale che all'epoca lo curarono con dedizione. «Edoardo è nato al Buzzi con problemi al cuore - racconta Manuela - e, non essendoci la cardiochirurgia pediatrica, lo abbiamo portato in un'altra struttura dove però si è preso la setticemia. Me lo hanno salvato solo una volta tornati qui e da allora il mio legame si è stretto a doppia mandata con questo ospedale. Dove però la chirurgia pediatrica manca ancora...Per parafrasare lo slogan di Banca Mediolanum credo serva un ospedale costruito intorno al bambino. Per questo oltre all'aiuto di Fondazione Mediolanum, di Banca Mediolanum, dell'amica Sara Doris e naturalmente della Regione, che ci ha seguiti passo dopo passo e deve poterci restare accanto, confidiamo nell'impegno dell'imprenditoria illuminata, quella che guarda alle necessità del prossimo».
Ida Salvo, consigliere delegato di Fondazione Buzzi, spiega con toni appassionati che l'ospedale dei bambini ha 120 anni e la mission di tutti coloro che lo supportano attraverso la fondazione, «composta da noi dell'ospedale», e attraverso il «Grande Buzzi», è quella di farlo crescere nell'ambito delle strutture di eccellenza milanesi e trasformarlo in un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) a tutti gli effetti. «Perché - le fa eco Gianni Zuccotti, direttore dell'ospedale - il Paese ha bisogno di strutture che sappiano operare ma anche fare ricerca».
A fine anno è previsto il termine dei lavori del «Grande Buzzi» che allora avrà 266 posti letto (il Gaslini di Genova, punto di riferimento pediatrico, ne ha 383).
«Qui facciamo 4500 interventi l'anno, oltre 3mila parti e lavoriamo in 750 - spiega il direttore generale Asst Fatebenefratelli Sacco Alessandro Visconti, ammiccando al direttore generale del Welfare della Regione, Giovanni Pavesi -. Abbiamo perso oltre due anni e un milione e 200mila euro per la bonifica del terreno: meritiamo che la data del 31 dicembre 2023 venga rispettata».
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