Mediterraneo, a Ustica nascerà un osservatorio dei tesori sommersi

La proposta, lanciata dal direttore della Soprintendenza del mare di Palermo, è stata subito accolta dal sindaco dell'isola e dal responsabile dell'Accademia internazionale di Scienze e tecniche subaquee. L'Unesco ha definito patrimonio comune i reperti subaquei

Un Osservatorio mediterraneo dei beni culturali sommersi. È l'idea lanciata da Sebastiano Tusa, direttore della Soprintendenza del mare di Palermo, durante una giornata di studio che si è tenuta sabato nell'aula congressi comunale di Ustica. «All'inizio dell'anno è stata emanata la convenzione Unesco che definisce patrimonio comune i reperti che si trovano in mare - ha detto Tusa - e adesso che abbiamo questo formidabile strumento normativo occorre attivare anche una tutela concreta per questi reperti. L'osservatorio sarà parte della Soprintendenza del mare ma avrà una sede fisica a Ustica e veicolerà le proprie informazioni a livello mondiale attraverso le reti telematiche». Come ha spiegato Tusa al convegno, l'osservatorio avrà il compito di mettere a conoscenza l'esistenza di siti subacquei di interesse archeologico e l'eventuale pericolo di depredamenti che questi siti potrebbero avere. «Ci sono - ha spiegato Tusa - tantissimi esempi di relitti che si trovano nel Mediterraneo che vengono costantemente depredati dei loro tesori. L'osservatorio creerà una rete di conoscenza attraverso la compilazione di schede conoscitive dei siti che saranno messe on line».
La proposta è stata immediatamente accolta dai rappresentanti delle istituzioni e degli operatori presenti, in particolare, Lucio Messina, direttore dell'Accademia internazionale di Scienze e tecniche subacquee, e Aldo Messina, sindaco di Ustica. «La creazione di questo organismo di protezione - ha commentato, Francesca Spatafora, responsabile del Servizio per i beni archeologici della Soprintendenza ai beni culturali di Palermo - si fonda su due concetti basilari: la valorizzazione e la tutela».
La giornata di studi di Ustica è stata l'occasione per ricordare Vincenzo Tusa, uno dei più importanti pionieri italiani dell'archeologia mediterranea, scomparso lo scorso 5 marzo. A farlo sono stati alcuni dei più importanti esponenti dell'archeologia classica, fenicio-punica e subacquea italiana e mediterranea, studiosi di istituti pubblici e università.

Ma è stata anche l'occasione per rilanciare alcune iniziative legate all'archeologia: la nascita di un secondo museo a Ustica, dedicato ai reperti del villaggio preistorico, e la riscoperta dell'itinerario archeologico subacqueo, il primo in Italia, che si trova proprio a Ustica.

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