La mela al giorno in classe fa bene, parola dell'europarlamento

Approvato un provvedimento che consentirà di distribuire una mela al giorno ad ogni allievo dall'asilo alle elementari in tutta la Ue. Stanziati 500 milioni di euro. Campagna contro l'obesità

La mela al giorno in classe fa bene, parola dell'europarlamento

Una mela al giorno leva il medico di torno. O almeno così ritengono i 586 eurodeputati che hanno detto sì nell’aula di Strasburgo – 47 i contrari e 41 le astensioni – a che la Ue, nell’anno scolastico 2009-2010 distribuisca un frutto ad ogni allievo dall’asilo alle elementari in tutti i paesi della comunità. L’idea era stata partorita dalla commissione Barroso: a fronte di uno studio dell’Oms (organizzazione mondiale della sanità) che invitava a fornire ai ragazzi 400 grammi di frutta al giorno, e rivelava come 22 milioni di bambini Ue siano in sovrappeso (e di questi 5,1 in grave sovrappeso) si era pensato di stanziare 90 milioni di euro per fornire frutta agli allievi delle scuole.

Arrivato in aula il progetto ha subito una impennata: invece che i 90 predefiniti – il che avrebbe significato un frutto a settimana per 30 settimane ai soli studenti tra i 6 e i 10 anni, il relatore danese Niels Busk (Alde, liberaldemocratico) ha controproposto 360 milioni per dare un frutto al giorno. Ipotesi che poi l’aula ha allargato, accogliendo un emendamento, e destinando all’iniziativa ben 500 milioni di euro. E, ancora, gli eurodeputati hanno deciso di sopprimere l’ipotesi che la Ue paghi solo il 50% dell’iniziativa. Nonché di sottrarre i contributi stanziati a quei paesi che non li utilizzassero per lo scopo per il quale sono stati definiti.

Ci sono poi altre condizioni precise per ricevere il finanziamento votato a Strasburgo: la frutta da distribuire gratuitamente ogni giorno dev’essere chiaramente identificata come iniziativa Ue per combattere l’obesità,

dev’essere stagionale (e dunque né conservata né congelata) e deve provenire il più possibile dal luogo ove viene consumata. Questo per “evitare viaggi inutili per il trasporto e il conseguente inquinamento ambientale”.

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