Meno sesso finto, più affari veri

Accusato, spesso a torto, di essere un covo di depravati e giocatori d’azzardo, Second Life in realtà è una comunità di sette milioni di persone. Dove si possono fare buoni affari, ma bisogna impegnarsi

Meno sesso finto, più affari veri

Second Life, che sta festeggiando in questo periodo il suo quarto compleanno, è ormai da molti mesi sotto i riflettori dei media internazionali, con un aumento vertiginoso del numero degli iscritti, che hanno superato quota 7 milioni.

Accusata più volte dai grandi media (quasi sempre a torto) di essere un luogo infestato dalla depravazione e dalla pedopornografia, oggi SL sta cercando di nascondere sotto il tappeto i suoi aspetti meno edificanti, come le zone a luci rosse e il gioco d’azzardo, per fare spazio al business.

In quest’ottica sta incoraggiando molto anche le iniziative didattiche e culturali, in modo da attirare un pubblico, quello degli studenti universitari, che è particolarmente propenso agli acquisti e quindi interessante per le aziende.

Però non basta esserci
Chi vuole essere presente in SL può comperare o affittare una o più isole o sim, le unità di simulazione che corrispondono fisicamente a un processore e virtualmente a un’area di circa 65 mila mq. Ma di una sim si può anche avere solo una piccola porzione. In base allo spazio disponibile, sul terreno si possono costruire palazzi, giardini, giochi o qualsiasi altra cosa. Gli investimenti iniziano a essere ingenti, anche se di solito le aziende non li comunicano; nel marzo scorso ha fatto scalpore il Campus dell’Università dell’Ohio, che per costruire la sua sede su due sim ha speso circa 30 mila dollari solo per gli edifici. Coinvolgere gli utenti attivi di SL (che sono probabilmente meno di un decimo degli iscritti), non è facile. Delle aziende che sono entrate finora in questo mondo virtuale, molte si sono limitate ad aprire una sede che subito dopo l’inaugurazione e qualche articolo sulla carta stampata è rimasta vuota.

Tra quelle italiane, si può citare Costa Crociere, con un’intera sim oggi quasi sempre deserta, e la Renault Italia, con un’altra sim che è invece riuscita a essere frequentata per un certo periodo grazie a un circuito automobilistico dove si può guidare una Twingo virtuale. Per il settore informatico, in SL si trovano, con presenze molto più modeste di quella di Ibm, quattro isole di Dell, tre di Intel, due di Sun Microsystems, due di Amd e una di Microsoft per Visual Studio. Apple ha invece costruito una fedele riproduzione del suo celebre negozio nella Quinta Strada di New York.

In cima alle classifiche per popolarità si trovano anche diversi

produttori di computer virtuali, come Aeolus, con modellini di laptop che possono essere portati in giro solo per figura o che sono anche in grado di inviare email, dall’interno di SL, a qualsiasi mailbox in Internet.

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