(...) 750 euro mensili di affitto, spesa fissa irrinunciabile. «Guardi, io mia moglie la chiamo la piccola Tremonti perché riesce meravigliosamente a far quadrare anche i conti che non quadrano - racconta luomo -. Noi con 190 euro ci campiamo in tre, grazie al fatto che ci preoccupiamo di andare a cercare gli sconti nei supermercati e frequentiamo i discount. Certo dobbiamo fare alcune scelte... non è facile combattere con questi aumenti continui di balzelli».
Intanto a pesare sulle famiglie - soprattutto quelle genovesi - pesano le scelte della Finanziaria che, tagliando i trasferimenti a Comuni e Regioni, ha indotto le amministrazioni locali a ritoccare al rialzo le addizionali Irpef. Aumenti forti che colpiscono le famiglie più numerose e che possono arrivare a superare i 419 euro allanno. Genova, poi, sembra essere in testa alla classifica visto che a fronte di un reddito annuo di 20 mila euro le imposte del 2007 salgono a 344 euro con un aumento che arriva fino a 183 euro se si hanno tre figli. Il primo partito a correre ai ripari è Alleanza Nazionale che presenta una mozione per introdurre il quoziente familiare. Ma anche Matteo Marcenaro dellUdc promette battaglia. «Oggi chi ha più figli è maggiormente stangato - spiega Gianni Plinio, capogruppo di Alleanza Nazionale in Regione -, invece bisogna far pagare le tasse in base alle persone a carico». Il quoziente familiare è un criterio che consente di far pagare le imposte su un reddito in base al numero di persone che vive in quella situazione reddituale, e quindi garantendo una effettiva condizione di equità fiscale alle famiglie. «Con questa nostra proposta - ha detto Plinio -, intendiamo porre rimedio ai guasti provocati dalla Legge Finanziaria governativa secondo cui, sulla base dei dati prodotti dallinsospettabile Sole 24 Ore, chi ha più figli paga più tasse».
«Ben lungi dal sostenerla - tuona ancora Plinio -, il governo Prodi stanga la famiglia senza pietà. Le addizionali comunali e regionali dellIrpef 2007 fanno piangere soprattutto i ceti più deboli». La richiesta lanciata dagli esponenti di An a seguito di quella del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, prevede che le tasse non vengano più calcolate su quanto uno guadagna, bensì su quante persone sono mantenute allinterno del proprio nucleo familiare. «È giusto - continua Plinio - ridurre la pressione fiscale a chi si occupa del sostentamento di una famiglia numerosa.
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