Mense scolastiche: niente cibo a bimbi se non si paga

Il Comune di San Donato impone l’aut-aut ai genitori morosi. Predolin: "A Milano non succederà ma il sistema rette va rivisto"

Mense scolastiche: 
niente cibo a bimbi 
se non si paga

«Niente mensa per chi non paga». Il Comune di San Donato impone l’aut-aut e invia alle famiglie degli alunni una lettera in cui annuncia la linea dura. Da settembre, i bambini che non saranno in regola con i pagamenti non potranno mangiare nella mensa della scuola. Proprio come avverrà anche in alcuni istituti veneti e del bresciano. Una decisione dura con cui il comune dell’hinterland milanese cerca di mettere fine alla cattiva, ma consolidata, abitudine di tanti genitori: non pagare la retta della mensa. «I livelli di morosità - spiega il sindaco di San Donato, Mario Dompé - sono arrivati alle stelle. Le nuove regole sono una forma di rispetto verso le famiglie che hanno sempre pagato regolarmente». Ovviamente la lettera ha suscitato non poche polemiche tra i genitori dei bimbi che frequentano l’asilo, le elementari e le medie.
A Milano, dove le famiglie che non pagano la retta sono più di quattromila, sembra tirare un’aria più mite. Fin d’ora, Roberto Predolin, il presidente di Milano Ristorazione (la società che gestisce i pasti scolastici) dà precise garanzie sul prossimo anno scolastico: «Qui non accadrà mai e poi mai una situazione del genere - promette -. Nessun alunno rimarrà mai senza pasto. Se i genitori non pagano, non è certo colpa del bambino».
Questo non vuol dire che in città non ci sia il problema rette. C’è eccome: su 80mila famiglie con i figli iscritti a scuola, sono tra i 4mila e i 5mila i genitori latitanti, che da tempo non pagano le quote. Tradotto in soldi significa qualcosa come 2,5 milioni di entrate perse all’anno. Insomma, va bene tutelare i bambini e non negare il pranzo a nessuno, ma il sistema va rivisto.
Predolin ha già un piano per cambiare le cattive abitudini di tanti genitori. «Abbiamo creato un ufficio dedicato alle rette - spiega - perché lavori sull’organizzazione del sistema dei pagamenti e sia da supporto alle segreterie delle scuole». Se da un lato tanti genitori fanno orecchie da mercante e non rispondono alle lettere ricevute per sollecitare i pagamenti della mensa, altri risultano irraggiungibili. «In tanti casi - aggiunge Predolin - ci siamo accorti che le famiglie non pagavano perché i bollettini venivano inviati a un indirizzo vecchio o sbagliato». Milano Ristorazione ha anche deciso di aprire un call center a cui le famiglie possono rivolgersi per sanare i loro debiti con la scuola: «In questo modo sarà anche più semplice pagare. Prima, chi voleva mettersi in regola aveva difficoltà a capire come fare e a trovare l’interlocutore giusto per avere spiegazioni».


Il sistema pagamenti sarà semplificato: le rette non saranno più nove ma quattro. «È più che mai necessario - puntualizza Predolin - semplificare l’iter burocratico. Così recupereremo più velocemente i soldi delle famiglie morose».

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