Eppure, alluniversità di Messina, ci avevano provato. A parare il colpo degli imminenti tagli di bilancio; a scrollarsi di dosso la nomea di ateneo degli scandali; a entrare allultimo minuto utile nel novero delle accademie virtuose. E per far arrivare al governo chiaro e forte un messaggio di discontinuità, avevano addirittura varato una sorta di «autoriforma», condensata nel «Manifesto dellateneo di Messina».
«È la prima volta - annunciava fiero il sei novembre scorso il consiglio di amministrazione dellateneo - che in Italia vengono adottate linee guida così vincolanti». In effetti, considerando il numero e il peso di scandali e accuse che quasi ogni giorno scuotono le facoltà, cè da domandarsi se le stesse persone che hanno scritto le pagine della vergogna dellateneo possano davvero partorire un cambiamento.
Articolato in quattro linee guida, il manifesto che doveva sancire il nuovo corso delluniversità di Messina prevedeva regole stringenti in ambito finanziario e trasparenza totale nelle procedure di assunzione e promozione. Proprio la prima della quattro linee guida recitava: «Affermare la democrazia del merito»; e il primo passo in questa direzione la pubblicazione «dellelenco, sul sito delle facoltà, dei curricula di tutti i docenti con identificazione separata di docenti tra loro parenti», nonché un «sistema rigoroso di valutazione» per lassunzione di ricercatori e dottorandi. Ottimo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.