Rieccoti Snake. Bentornato. E se in fondo nessuno poteva dubitare che prima o poi il protagonista di Metal Gear - una serie culto come ce ne sono poche nell'universo dei videogiochi - sarebbe riapparso, fucile e coltello in mano, a combattere da solo contro centinaia di nemici umani, robot, mutanti e cyborg, averlo di nuovo a portata di consolle è sempre una bella sensazione. Anche se, questa volta, il pensiero che Snake potesse davvero aver appeso per sempre il Kalashnikov al chiodo appariva meno irreale del solito. Del resto, in quel capolavoro che è Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots, Solid Snake decideva, dopo aver finalmente ucciso l'arcinemico di sempre, il fratello Liquid, di ritirarsi ad aspettare, logoro e stanco, la morte. Quel geniaccio di inventiva di Hideo Kojima, padre della serie sviluppata e pubblicata da Konami, questa volta si è affidato, per rendere plausibile la ricomparsa di Snake e compagnia bella, a un espediente classico, del cinema quanto dei videogame: il prequel.
Guns of the Patriots ci aveva lasciato al 2014; il nuovo capitolo della serie, Metal Gear Solid: Peace Walker, distribuito in Italia da Halifax, ci riporta ai primi anni settanta: Snake, trasferitosi in Costa Rica in seguito alla crisi del 1970 affrontata nella penisola di San Hieronymo, ha formato in Colombia un'organizzazione chiamata i «Soldati Senza Frontiere» e un giorno viene avvicinato da personalità del Costa Rica, una nazione senza esercito. Alla vigilia della Crisi dei Missili a Cuba, l'America Latina è diventata un punto cruciale nella lotta per il potere tra l'Occidente e l'Oriente. Tuttavia, il Costa Rica è riuscito miracolosamente a mantenere un'esistenza pacifica. Ora le attività di un misterioso esercito ha accresciuto la tensione nella regione. Per proteggere questa piccola «nazione senza esercito», Solid e i «Soldati senza Frontiere» entrano in azione. Con tutte le esplosioni, mitragliate e assalti nell'ombra che questo comporta.
Metal Gear Solid: Peace Walker sfrutta al massimo tutte le potenzialità grafiche della consolle portatile della Sony, portando la serie in una nuova direzione con ambientazioni ed effetti speciali davvero notevoli. Il particolare gameplay «Stealth» della serie (ovvero la caratteristica del videogioco di favorire la capacità del giocatore di nascondersi e sfuggire ai nemici piuttosto che affrontarli tutti a colpi di fucile) subisce qui ulteriori miglioramenti e aggiunte. Infiltrandosi nelle roccaforti nemiche, il giocatore dovrà cimentarsi in una varietà di missioni e si troverà di fronte alcuni tra i più incredibili boss di fine livello mai affrontati.
Ma le vere novità dello sbarco della saga di Metal Gear sulla Play portatile sono nelle modalità di gioco: in aggiunta alle missioni in solitaria, i giocatori potranno infatti agire di concerto per il raggiungimento di un obbiettivo comune nella modalità Co-Ops multi-player.
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