Al di la delle Alpi, sull'Europa centrale, il maltempo ha già preso il via mentre l'Italia dovrà aspettare ancora un paio di giorni: promette di essere molto pericoloso il ciclone Poppea, il cui centro motore è sulle Isole Britanniche, perché abbassandosi di latitudine interesserà il nostro Paese con forti temporali, grandinate e un netto calo termico dell'ordine anche di 15-20°C rispetto ai valori odierni.
I due motivi di pericolosità
Il vortice che si formerà sulle acque del Mediterraneo potrebbe essere molto intenso soprattutto per due motivi. In primis, l’aria fresca che alimenterà il ciclone si scontrerà con quella caldissima preesistente", ha spiegato Antonio Sanò, direttore de Ilmeteo.it. E poi, c'è da tenere in considerazione un altro aspetto tutt'altro che secondario: come detto, la trottola ciclonica girerà sul Mar Tirreno le cui acque "sono molto calde e ancora attorno ai 28-30°C. Con questi presupposti il ciclone Poppea potrebbe approfondirsi ulteriormente e nella peggiore delle ipotesi, trasformarsi in un uragano", ha sottolineato l'esperto.
Cosa cambia da domenica
Per altre 48 ore abbondanti, però, soprattutto il Centro-Nord farà i conti con caldo opprimente e valori ancora intorno ai 38-40 °C con alti tassi d'umidità. La vera svolta inizierà alla fine delle giornata di domenica 27 agosto ma già alcune ore prima alcuni temporali su Alpi, Prealpi e pianure lombardi e piemontesi annunceranno il cambiamento meteo che prenderà corpo soprattutto da lunedì. "Bisognerà prestare molta attenzione alle regioni colpite dalle precipitazioni in quanto queste ultime potranno risultare forti, sotto forma di temporale con grandine (anche grossa) e di nubifragio", spiega Sanò. Per i dettagli delle aree maggiormente colpite bisognerà aspettare i prossimi aggiornamenti ma sarà soprattutto il Centro-Nord a sperimentare i fenomeni più intensi in spostamento da ovest verso est.
Il crollo termico
Farà certamente sensazione il calo delle temperature previsto con l'arrivo del ciclone Poppea: il tracollo potrebbe essere davvero intenso con punte di 20°C in meno e un anticipo d'autunno. Sicuramente diremo addio all'estate africana che ci ha tenuto compagnia praticamente per gran parte del mese di luglio e agosto: le giornate calde non mancheranno nemmeno a settembre e ottobre, ovviamente, ma non si raggiungeranno più i valori di questi giorni.
Il crollo termico riporterà la neve sulle sofferenti Alpi che in queste ore sperimentano valori record con lo zero termico oltre i cinquemila metri: nevicate sono previste addirittura a partire dai duemila metri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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