Preparatevi alla "sciabolata artica" che porta la neve anche a bassa quota

Tra pochi giorni sull'Italia piomberà l'inverno: crollo termico e neve a bassa quota prima sulle regioni adriatiche e poi al Nord, quale sarà l'evoluzione meteo

Preparatevi alla "sciabolata artica" che porta la neve anche a bassa quota
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Ormai ci siamo: anche oggi i principali modelli matematici mondiali vedono l'arrivo della prima irruzione di aria fredda dal Nord Europa sul nostro Paese che porterà un crollo termico ma soprattutto la prima neve anche a bassa quota. Da temperature molto spesso superiori alle medie del periodo si andrà sotto media in un periodo che si annuncia certamente movimentato dal punto di vista del meteo.

Aria artico-continentale

L'alta pressione ha ormai i giorni contati: nel fine settimana il suo spostamento verso la Scandinavia farà affluire verso sud aria gelida di origine artico-continentale dapprima verso i Balcani e subito dopo verso il nostro Paese. Il netto cambiamento di marcia sarà già palese a partire da domenica 10 novembre e ancor di più la prossima settimana: il segnale del cambiamento saranno i venti freddi da Bora e Grecale che faranno crollare le temperature sia nei valori massimi che in quelli minimi.

Neve a bassa quota: ecco dove

Quella che gli esperti chiamano "sciabolata artica" si farà sentire anche sotto forma di precipitazioni in un primo momento sulle regioni adriatiche con Abruzzo, Molise e Puglia in pole position. "Non è da escludere la neve fino a quote relativamente basse per il periodo (intorno ai 1000 metri), accompagnata da venti intensi dai quadranti settentrionali. Sui litorali, invece, potranno innescarsi dei temporali con il rischio addirittura di locali grandinate", spiega Mattia Gussoni, esperto de Ilmeteo.it. I mari ancora caldi favoviranno contrasti importanti con temporali e acquazzoni anche intensi a causa della "prima seria irruzione dalle caratteristiche prettamente invernali".

Il secondo impulso gelido

Ma non è finita qui perché all'inizio della prossima settimana gli esperti prospettano l'arrivo di un secondo impulso gelido che questa volta coinvolgerà maggiormente anche il Nord e le regioni tirreniche. A causa dei contrasti, come detto, con un mare ancora molto caldo ecco che si potrebbe scavare "un profondo ciclone sui nostri mari, continuamente alimentato da correnti instabili". Dovesse verificarsi questa ipotesi le piogge e i fenomeni sarebbero molto più organizzati e importanti con la neve che cadrebbe a bassa quota soprattutto su Piemonte, Liguria e zone interne del Centro.

Il crollo termico

Non possiamo non menzionare le temperature: soprattutto tra lunedì e martedì la colata fredda scandinava far crollare i valori anche di 8-10°C rispetto a quelli precedenti: le temperature massime e minime saranno anche a una cifra specialmente al Nord ma il calo termico sarà

generalizzato e sarà facile passate a valori sotto le medie del periodo. Insomma, un vero e proprio assaggio d'inverno proprio in concomitanza di quella che tradizionalmente è chiamata "Estate di San Martino" (11 novembre).

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