La tempesta del Giovedì Santo: vento a 100 km/h, le zone più a rischio

Gran parte d'Italia sarà sferzata da raffiche di Scirocco con mareggiate e onde alte come il primo piano di un palazzo: ecco dove prestare la massima attenzione e il pericolo valanghe sulle Alpi

La tempesta del Giovedì Santo: vento a 100 km/h, le zone più a rischio
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L'Italia sta facendo i conti con una forte ondata di maltempo destinata a intensificarsi proprio nelle giornate di oggi e domani, Giovedì Santo, dove il vento soffierà con raffiche anche superiori ai 100 Km/h con inevitabili disagi per la navigazione e le mareggiate previste nelle coste esposte alle correnti di Scirocco.

Le conseguenze del vortice

Le immagini satellitari mostrano il minimo di bassa pressione intorno alle Isole Baleari che si approfondirà nelle prossime ore nei pressi della Corsica. L'aria fredda in discesa dal Nord Europa che sprofonda fino al Nord Africa favorirà la formazione di un vortice ciclonico che darà origine a correnti forti di Scirocco che ruoteranno in senso antiorario attorno all'area di bassa pressione. Per queste ragioni Giovedì 17 aprile il vento soffierà con raffiche fino a 120 Km/h sulla Sicilia tirrenica mentre supererà i 70-80 km/h sulle zone tirreniche di Calabria, in Campania e nel Lazio. Vento molto forte anche sul comparto adriatico.

Dove colpiranno le mareggiate

Le correnti sciroccali investiranno anche il Nord, Pianira Padana in primis, seppur non con questa intensità ma il vento si farà sentire praticamente ovunque. L'origine molto mite del vento farà lievitare le temperature massime soprattutto al Sud e sulle Isole Maggiori dove si potranno raggiungere i 25°C nelle ore centrali della giornata. Come anticipato, i mari saranno in tempesta: non sono escluse mareggiate sulle aree tirreniche e sul Mar Adriatico con onde che potranno raggiungere i 3-4 metri d'altezza "come il primo piano di un palazzo", spiegano gli esperti de Ilmeteo.it.

L'allerta della Protezione Civile

Per la giornata odierna, mercoledì 16 aprile, la Protezione Civile ha diramato un bollettino con allerta arancione su parte di Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia e Sardegna, allerta gialla per Emilia-Romagna, Toscana e Umbria. "Il veloce approfondimento di una saccatura atlantica sul Mediterraneo occidentale - si legge nell'avviso - determinerà, nel corso dei prossimi giorni, una fase di marcato maltempo su parte dell’Italia, in particolare sul Nord-Ovest e settori occidentali con precipitazioni persistenti ed abbondanti. La stessa perturbazione favorirà anche una decisa intensificazione dei venti al Centro-Sud".

Pericolo valanghe

A causa delle forte nevicate attese in quota e per l'azione del forte vento, soprattutto in Valle d'Aosta il pericolo valanghe rimane molto elevato e stimato nell'indice 4 su una scala che va da 1 a 5. "La pioggia mista a neve - scrive la Fondazione Montagna Sicura -causerà al di sotto dei 2700 metri diffusamente un impregnamento del manto nevoso. La neve fresca e la neve ventata diventeranno progressivamente sempre più instabili a tutte le esposizioni. Queste condizioni favoriranno nel corso della giornata un netto aumento del pericolo di valanghe asciutte e bagnate sui pendii ripidi, specialmente alle quote medie e alte.

Soprattutto verso sera si prevedono frequenti valanghe spontanee di grandi dimensioni che possono avanzare sino a valle. Inoltre, in alcuni punti le valanghe umide possono subire un distacco nel debole manto di neve vecchia". Assolutamente da evitare, dunque, le escursioni che siano al di fuori delle piste battute.

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