Metsola, La Russa e Fidanza ri-abbattono il Muro di Berlino

Fratelli d'Italia organizza un convegno per ricordare il trentacinquesimo anniversario non della caduta, ma dell'abbattimento di quell'orrore

Metsola, La Russa e Fidanza ri-abbattono il Muro di Berlino
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In un generale e vergognoso silenzio che anche quest'anno sarà riservato alla caduta del Muro di Berlino da chi di libertà sa gridare solo per denunciare il fascismo che torna e chiedere quindi di abbattere il governo Meloni, Fratelli d'Italia con il capogruppo all'europarlamento Carlo Fidanza (nella foto) organizza un convegno per ricordare il trentacinquesimo anniversario non della caduta, ma dell'abbattimento di quell'orrore. Perché se fosse stato per i comunisti e per i loro amichetti anche italiani del Pci che proprio in questi giorni vengono celebrati in un film che tanto piace alle signore e ai signori dei salotti del centro da 15mila euro al mq, quei mattoni sarebbero ancora uno sull'altro a dividere il mondo libero da quello stritolato dalle peggiori dittature. Di grande prestigio l'incontro di quest'anno che domani alle 10 al Teatro Filodrammatici sarà aperto da Fidanza e dai saluti della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. A seguire gli interventi degli eurodeputati Nicola Procaccini, Joachim Brudzinski, Roberts Zile, Mario Mantovani, Lara Magoni e Pietro Fiocchi. Palco poi per Giuseppe Cruciani, Daniele Capezzone, Gianluigi Paragone, Emanuele Boffi, Francesco M. Del Vigo, Claudio Brachino, Alessandro Plateroti, Roberto Parodi, Edoardo Sylos Labini e Stefano Zecchi. Di grande prestigio le testimonianze dei Premi Sacharov Maria Corina Machado e Sviatlana Tsikhanouskaia. In conclusione l'intervista al presidente del Senato Ignazio La Russa (nella foto) che a quella battaglia ha dedicato molti anni della sua attività politica. A chiudere, il tradizionale abbattimento simbolico del muro ricreato con il cartone per non dimenticare quanto l'ideologia comunista fu prevaricatrice degli esseri umani.

Grazie anche all'indifferenza, perlomeno iniziale, di un Occidente che nemmeno oggi si vergogna di quella sua colpevole indifferenza. Basta ricordare la benedizione concessa dal comunista italiano Giorgio Napolitano ai carri armati sovietici che invadevano Budapest, soffocandone gli aneliti di libertà.

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