"Mi hanno tagliata e ora la Rai mi paga per non fare nulla"

Lo show di Monica Setta in prima serata su Raidue cancellato a pochi giorni dall’avvio

"Mi hanno tagliata e ora la Rai mi paga per non fare nulla"

Era tutta effervescente. Ora l’hanno spenta. Monica Setta è stata tagliata. Il suo nuovo programma che avrebbe dovuto andare in onda dal 7 dicembre su Raidue è sparito. Pof, via dal palinsesto in cui era inserito a chiare lettere. Nel suo caso non si leveranno scudi né si alzeranno barricate come è accaduto per Santoro, Dandini, Fazio. Certo, si tratta di situazioni e personaggi ben diversi, sta di fatto che in questa Rai, governata da un direttore generale di chiara fede berlusconiana, alla fine uno dei pochi show stagionali cancellati è di una giornalista, criticata finché si vuole, vicina al centro destra. Alla Setta era stata affidata la trasmissione di prima serata Solo per amore. Era anche una compensazione per la chiusura del Fatto del giorno, talk quotidiano della scorsa stagione che, con buoni risultati di ascolti ma anche malumori da parte dei piani alti di viale Mazzini, parlava di politica e cronaca agli spettatori del primo pomeriggio e avrebbe dovuto avere una seconda edizione. Il nuovo programma (in otto puntate, quattro a dicembre e altrettante a gennaio) doveva affrontare le storie familiari delle persone attraverso la chiave del perdono: in sostanza cosa sarebbero disposti a fare genitori, figli, coniugi per riottenere l’affetto dei propri cari. Per esempio, fare a piedi da Napoli a Roma o accettare che la propria neo sposa si esibisca come ballerina nei night. La decisione di chiudere è stata presa ieri: la produzione, Endemol Italia (la stessa azienda che realizza gli show di Fabio Fazio), preso atto di un taglio netto del budget a pochi giorni dalla messa in onda, ha giudicato impossibile riuscire a confezionare un programma dignitoso.
Scusi, Monica, ma perché il programma è saltato?

«Non capisco, è un vero dispiacere. Mi era stato chiesto di partecipare a varie trasmissioni per lanciarlo. Da settimane passavano i crawl (i messaggi che scorrono in basso allo schermo) per invitare gli spettatori a inviarci le loro storie, già era stata fatta la raccolta pubblicitaria. E ora, viene buttato via il lavoro di mesi: mio, degli autori e dell’intera produzione».
In Rai si stanno tagliando molte cose...

«Certo. Però, non è corretto chiudere un programma a pochi giorni dalla partenza. Non lo si poteva dire prima? Contenuti e costi erano approvati da tempo. Era un progetto bello, pulito, asciutto, con importanti autori, registi e scenografi».
Pensa ci sia un problema personale nei suoi confronti?

«Non credo. Penso, però, che, dovendo scegliere su quale capo far cadere la scure, si è scelta la persona più debole. Non sono certo né Santoro né Saviano. Tra l’altro non è la prima volta che succede: sono venuta a Raidue per condurre un talk quotidiano, mi è stato comunicato che non si sarebbe più fatto e in cambio avrei avuto una promozione in prima serata, anche se in un programma lontano dalle mie caratteristiche, perché sono una giornalista e non una showgirl, però ho accettato volentieri una nuova esperienza, ora quest’altra doccia fredda».
Adesso per lei cosa accadrà?

«Questa vicenda per me è un danno di immagine ed economico. Io ho un contratto con il minimo garantito fino al prossimo agosto, invece mi tengono in stand by senza farmi lavorare. Ho scritto una lettera al direttore generale in cui chiedo spiegazioni. Attendo risposta per poi valutare quali passi compiere per tutelarmi».
Non sarebbe più adeguata a lei la trasmissione di economia prevista in seconda serata vista che è stata smentita la conduzione di Ingrid Muccitelli?

«Magari me l’offrissero, per tanti anni mi sono occupata di finanza nella carta stampata, dove penso che ora tornerò».
Non crede che nella sua storia in Rai abbiano pesato le critiche di essere troppo sopra le righe, di eccessivo protagonismo e di avere un rapporto professionale troppo stretto con il direttore di rete?

«Penso di essere stata vissuta come un corpo estraneo per il mio modo verace di affrontare la conduzione e i rapporti interni.

A Massimo Liofredi devo tutto rispetto alla mia esperienza televisiva: la nostra forma di collaborazione era sentita all’esterno molto più forte di come era in realtà, infatti alla fine ha scelto di chiudere il mio talk quotidiano. E ora sono a spasso».

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