La malattia per il «gratta e vinci» , ma soprattutto lassoluta disponibilità di una donna a fare qualunque cosa pur di ottenere i tagliandi della lotteria istantanea e puntare così a una di quelle vincite capaci di cambiare la vita, è allorigine di una singolare richiesta di divorzio, avanzata da un distinto signore di Cassino. Luomo, infatti, ha scoperto che sua moglie, unavvenente casalinga di mezza età ma dallaspetto decisamente più giovanile, da qualche tempo lo tradiva per amore... dei gratta e vinci.
Secondo quanto ricostruito dalluomo (un distinto signore che le voci cittadine danno come abbastanza conosciuto a Cassino e con una piccola ma significativa esperienza politica alle spalle, ndr) sua moglie era solita ricevere diversi amici e lasciarsi andare a carinerie più o meno galanti e disponibili, purché di volta in volta le lasciassero in regalo un bel mucchietto di «gratta e vinci», dei tipi più diversi, da quelli semplici semplici da 1 euro (e dalle possibili vincite tutto sommato modeste) al «milionario», dal costo non proprio simbolico (cinque e dieci euro) ma dal sogno nascosto, dietro ogni grattata, di vincere fino a 1 milione di euro.
La donna, sempre secondo la ricostruzione resa possibile da una storia che ovviamente ci impedisce di inserire riferimenti personali che rendano riconoscibili le parti, in pratica non può più vivere senza «grattare» e senza lillusione di una vincita istantanea. E così, prima ha iniziato a spendere i risparmi di famiglia e a dilapidare un piccolo patrimonio, e poi a chiedere i «grattini», con sempre maggiore insistenza, agli amici e agli amici degli amici, dicendosi disponibile a «ringraziarli di persona» per il regalo ricevuto. Fin dove si siano spinti questi ringraziamenti non è dato saperlo, anche se magari possiamo immaginarlo. Fatto sta che il marito ha preso cappello e ha così deciso di rivolgersi a un avvocato del foro di Cassino per avviare le pratiche di separazione, narrando con più dovizia di particolari tutti i fatti della vicenda e accludendo anche i sospetti attorno a qualche altro regalo per la moglie, soprattutto in ricariche telefoniche da parecchi centinaia di euro.
E chissà se al momento del divorzio, nel quantificare la richiesta di alimenti, la moglie non monetizzi parte della cifra in gratta e vinci.
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