Milano - Con lo scoprimento dell'urna contenente il corpo e deposta sul sagrato del Duomo di Milano, Don Carlo Gnocchi è stato proclamato beato davanti a più di quarantamila persone, tra cui circa 15mila alpini. Letta la formula di beatificazione, firmata dal Papa, oltre all'urna che contiene il corpo di Don Gnocchi, è stato anche scoperto lo stendardo con l'immagine del sacerdote appesa sopra il portale del Duomo. In piazza, tra le autorità, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
Piazza del Duomo ha accolto con un lungo applauso il collegamento con piazza San Pietro da dove il Papa, oltre alla benedizione, ha ricordato la figura di don Gnocchi. Accanto alla vita, sempre": Benedetto XVI ha fatto proprio il motto della beatificazione di don Carlo Gnocchi, rivolgendosi direttamente questa mattina, dopo l'Angelus, alle migliaia di fedeli presenti in piazza del Duomo, a Milano, per la cerimonia solenne, grazie ad un collegamento in diretta. Di don Gnocchi, papa Ratzinger ha ricordato l' attività di educatore, e la tragica ritirata di Russia che accompagnò in veste di cappellano degli Alpini. Scampato "alla morte per miracolo" - ha ricordato il pontefice - "progettò di dedicarsi interamente ad un'opera di carità". "Così - ha aggiunto - nella Milano in ricostruzione, Don Gnocchi lavorò per 'restaurare la persona umana', raccogliendo i ragazzi orfani e mutilati e offrendo loro assistenza e formazione. Diede tutto se stesso fino alla fine, e morendo donò le cornee a due ragazzi ciechi". La Fondazione che porta il suo nome - ha sottolineato il Papa - è "tuttora all'avanguardia nella cura di persone che necessitano di terapie riabilitative". "Mentre saluto il Cardinale Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, e mi rallegro con l'intera Chiesa ambrosiana - ha concluso Ratzinger - faccio mio il motto di questa beatificazione: 'Accanto alla vita, sempre'".
"Una giornata bellissima perché don Gnocchi è un figlio della nostra città. Per noi è una grande gioia ma anche una responsabilità e un esempio per fare, con umiltà, ciò che ha fatto lui: aiutare chi ha bisogno". Lo ha detto il sindaco di Milano Letizia Moratti al termine della cerimonia di beatificazione.
"Quello di don Gnocchi - ha aggiunto - è un esempio straordinario di carità. Ha dato tutto se stesso agli altri, in guerra e poi a favore dei mutilatini fino al gesto estremo di donare le cornee, prima ancora che in Italia vi fosse la legge per la donazione degli organi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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