Milanesi in "trasferta" al sud a caccia del diploma facile

Tremila "ripetenti" l'anno si iscrivono negli istituti paritari. L’inchiesta è partita dalle Marche: 13.500 euro per passare

Bocciato in una scuola di Milano? Basta cambiare regione, e la conquista di un diploma diventa facile. Pagando ovviamente. Un fenomeno che si calcola coinvolga tremila candidati residenti nella nostra città e che è stato smascherato nei giorni scorsi da Franco De Anna, un ispettore scolastico delle Marche dove era stato segnato l’arrivo di due pullman di studenti milanesi in trasferta per sostenere gli esami di Stato in alcuni istituti paritari di quella regione. Non è un caso che al centro di questa vicenda ci sia un istituto paritario «a classi a piramide capovolta», vale a dire al contrario di quel che avviene normalmente in una scuola superiore dove gli iscritti nelle prime sono tanti, ma col passar degli anni il numero degli allievi diminuisce per via di bocciature e abbandoni. Scuole queste in cui le quinte sono di gran lunga le classi più numerose appunto perché formate quasi esclusivamente da studenti bocciati in cerca di una scappatoia per diplomarsi. Un sistema che peraltro è già avviato anche per le prossime maturità.
«Ho avuto modo di sentire dei genitori – denuncia Attilia Ferrari, titolare dell’Istituto Milano – che nei giorni scorsi si sono rivolti a centri scolastici privati per poter trovare il modo di far diplomare un figlio bocciato che non vuol ripetere l’anno e si sono sentiti dire che c’era questa possibilità, ma bisognava sostenere gli esami in altre regioni italiane: nelle Marche, appunto, ma anche in Campania, in Sicilia, a Roma. Ormai questo è un mercato assai fiorente che coinvolge interessi economici milionari». Un’ipotesi che l’ispettore De Anna ha già potuto verificare. Gli studenti milanesi che stanno sostenendo la maturità nelle Marche figurano regolarmente iscritti in quinta classe pur continuando a risiedere e a vivere nella nostra città. Di fatto ogni mese, il sabato, hanno già compiuto una serie di trasferte per essere interrogati e fare compiti in classe: così, da quando è stato abolito un numero minimo di giorni di frequenza, tutto risulta formalmente in regola. Un’operazione che costa ad ogni candidato 3500 euro a cui peraltro vanno aggiunti altri 10 mila euro per il centro scolastico milanese che prepara gli allievi e che programma tutte le tappe per arrivare all’esame.
Sempre nella Marche si sta comunque indagando per mettere a fuoco un’altra modalità per arrivare al diploma facile in modo ancor più disinvolto. Riguarda i privatisti che per legge dovrebbero sostenere gli esami solo se residenti. Ecco allora convitti e persino alberghi che disposti a dichiarare la residenza presso di sé di allievi che in realtà vivono altrove. E il gioco è fatto. Ma anche in questo caso è necessaria la «collaborazione» di centri privati milanesi o lombardi che attraverso il rilascio di idoneità facili consentano l’avvio dell’operazione. Nell’indagine marchigiana sono emersi i nomi di questi centri. «Aspetto che mi arrivi la segnalazione dalle marche – dice Anna Maria Dominici, direttore scolastico regionale della Lombardia – e poi faremo i nostri controlli. Questo fenomeno non può trovare da noi alcuna forma di connivenza».

Adesso i presidenti di commissione di alcuni istituti marchigiani sono stati allertati e stanno valutando la situazione. I risultati finali diranno se anche quest’anno il mercato dei diplomi in quella regione avrà successo.

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