Il futuro sarà una lotta fra la ruvidità e la gentilezza, l'andatura fiera e l'ancheggiare sinuoso, il maschile e il femminile che spesso, nella moda, convivono con insolita armonia. Anna Molinari, per esempio, ha interpretato con mano sapiente la contrapposizione fra disegni ispirati ai tipici tessuti della drapperia maschile proponendo nella collezione Blumarine maxi cappe in maglia con raffinate lavorazioni jacquard. E ai tanti, gioiosi abiti che profumavano di donna, ha alternato anche bellissimi completi smoking con deliziose giacche dalle spalle a pagoda e pantaloni alla caviglia in tweed o maglia chevron dai delicati colori pastello. Completi di perfezione couture che dialogavano con l'animo più gentile delle gonne a farfalla, della preziosa cappa di visone intarsiata, delle minigonne in mikado double o in organza stampata drappeggiate come le corolle di un fiore.
L'assenza di gioielli metteva in evidenza la preziosità di ogni capo mentre gli angle boots in camoscio tempestati di strass e paillette conferivano un tocco speciale persino ai cappotti extra lunghi in cashmere double o in pelle color nude. Il passo che conduce alle «Les dames masculines» mandate in passerella da Dean e Dan Caten di DSquared2 è breve e dice che si possono indossare con nuova eleganza i classici tailleur di gusto maschile corredati da gilet d'ordinanza, cravatta, papillon e cappello Fedora a tesa molto larga senza perdere un briciolo della propria femminilità. Così perfetto appariva anche l'aplomb di giacche doppiopetto che sembravano dei cardigan perché cucite a mano da maestri sarti napoletani. Ma per chi non ne vuol sapere di scendere a compromessi, i due gemelli della moda hanno suggerito quelle gonne attillate lunghe sotto al ginocchio che favorivano un'andatura sexy.
Come del resto facevano quelle a matita lunghezza viste ieri sulla passerella di Iceberg in alternativa a pantaloni a sigaretta di grinta maschile portati con altissimi tacchi a stiletto. La nuova sensualità, tuttavia sta anche negli accordi e nel protagonismo di pezzi come la maglieria, regina assoluta della collezione disegnata da Paolo Gerani: rappresenta il massimo del comfort ma è anche in grado di accompagnare, realizzata in cashmere e intarsiata ad arte, una gonna totalmente ricamata da perline multicolor, perfetta per le occasioni dove è di rigore far emergere la propria personalità. Ma di Iceberg che ha declinato una bella scelta di bluette e di gialli intensi, colpiva anche la bellezza dei piccoli cappotti su cui si stagliavano grandi righe come dettaglio e il parka foderato di pelliccia e realizzato in panno di tre colori assemblati con grande energia. Certo quando si parla di tailleur maschili il pensiero corre velocemente a uno stereotipo degli anni Ottanta, il tipico power suit che ricorda Wall Street e le donne in carriera. Nelle nuove collezioni, spalle importanti a parte, di questa durezza non è rimasto nulla. Così il tailleur pantalone di Roccobarocco è sì in tessuto gessato ma con rose dipinte a mano da artigiani che lavorano nella zona di Carpi.
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