Milano metropoli d’arcieri Pure i ghisa hanno un team

I tesserati sono 700, divisi in sei associazioni. «È uno sport adatto a tutti, aiuta i giovani a studiare»

Guglielmo Tell? È svizzero di nascita ma lombardo d’adozione. Con 3mila 392 tesserati Fitarco (la Federazione italiana di tiro con l’arco) e 79 società sportive, la Lombardia è la regione italiana a più alta concentrazione di arcieri. Tra Milano e provincia sono presenti circa 30 organizzazioni di tiratori. «Tutte a livello dilettantistico - dice Francesco Mapelli, ex arbitro di gara e da 12 anni presidente regionale della federazione - e tutte impegnate a diffondere questo sport». I risultati si vedono: solo a Milano ci sarebbero almeno 700 tesserati iscritti alle sei associazioni sparse in città che usano campi di tiro alle porte di Milano o palestre attrezzate quando le condizioni meteo sono sfavorevoli.
Il tiro con l’arco è uno sport di recente divulgazione: nel 1961 c’erano appena sei società sportive in tutta Italia che si riunirono all’Arena di Milano dando vita alla Federazione che fu ammessa nel Coni solo nel 1978. Ed è un passatempo che piace sempre di più ai milanesi: «Anche perché - dice Elena Brusotti responsabile del settore giovanile della Associazione balestrieri arcieri di Milano - non è una pratica d’élite: iscriversi a una associazione costa mediamente 150 euro all’anno e l’attrezzatura (arco, frecce e borsa) ha prezzi che partono dai 140 euro». La Associazione balestrieri arcieri è una delle sei organizzazioni con sede a Milano ma i suoi iscritti usano un campo a Brugherio, in località Baraggia, attrezzato per il tiro al bersaglio e per quello di campagna (bersagli disseminati in aree boschive).
Roberto Mezzadri, presidente della Shadow Archery Team, invece è convinto che il tiro con l’arco sia gradito anche a manager, dirigenti d’azienda, psichiatri, giornalisti. «Tutta gente un po’ snob - dice - che cerca una valida alternativa agli sport urlati e che nella vita è abituata a fare centro, a cogliere nel segno». Anche se Milano non ha a disposizione la foresta di Sherwood, i Robin Hood nostrani si organizzano come possono: il campo di tiro della Shadow Archery è in un’area recintata di via Broggini, al Parco delle Cave, mentre per l’attività indoor l’associazione, che dedica anche 15 giornate all’anno all’insegnamento del tiro a segno ai portatori di handicap, usa una palestra scolastica.
Gli esperti sono comunque d’accordo su una cosa: il tiro con l’arco può essere praticato sia come sport sia come ginnastica dolce perché è adatto a ogni età. È quanto sostiene Enrico Sarasso, dirigente della Compagnia arcieri Milano 3 dove vengono organizzati anche corsi per anziani nonostante la presenza, tra i suoi soci, della quattordicenne Giulia Cavalleri, classificatasi terza nei Campionati Italiani 2006. Allenamenti e corsi di base si svolgono presso il Centro sportivo comunale di Basiglio, a Milano 3.
Altre società dilettantistiche sono la Compagnia arcieri Conte Biancamano con campo di tiro in via Cassanese - Cascina Saresina - a Pioltello; la Every Archery Team con un campo di gara e allenamento in via Indipendenza, a Buccinasco e la Arcieri San Bernardo i cui associati usano un’area verde in via Feltrinelli, 12 a Rogoredo.
«Questo sport - dicono i più entusiasti - oltre a essere divertente può accrescere la capacità di concentrazione negli adulti e la facilità di studio nei ragazzi».

Ma a tirare la volata ad arco e frecce nel gradimento dei milanesi ci sarebbe, oltre all’attivismo della Federazione lombarda che annualmente organizza quasi cento gare tra competizioni regionali, nazionali e internazionali, anche l’affermazione di Marco Galiazzo, medaglia d’oro di tiro al bersaglio alle passate Olimpiadi di Atene. Sta di fatto che pure 30 vigili urbani stanno creando una propria società sportiva di arcieri che si chiamerà «I ghisa de Milan».

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