Ha preso il via al Castello Sforzesco di Milano la mostra «Dal 27000 a.C. Antenate di venere» che si concluderà il prossimo 28 febbraio. Temi portanti della kermesse saranno l'identità e lo spirito europeo, che saranno rappresentati in primis dall'esposizione della «Venere» paleolitica di Dolnì Vestonice del 27000 a. C. assieme alle sue «discendenti», come in un racconto dell'evoluzione della cultura, dell'arte e della società nel nostro continente.
L'esposizione, curata da Venceslas Kruta, direttore del Centre d'études celtiques della Sorbona, è stata presentata ha il patrocinio degli assessorati comunali al Turismo, marketing territoriale, identità, alla Cultura e dell'associazione culturale Capodanno Celtico. La mostra presenta un percorso che, attraverso 150 reperti dell'arte figurativa paleolitica e neolitica, vuole avvicinare i visitatori alle radici della storia europea per coglierne le origini, la ricchezza e la profondità. «Sono stati esposti anche pezzi inediti mai visti prima in Italia e dovrebbe uscire un titolo in prima pagina su tutti i giornali per annunciare che ora a Milano si può ammirare una statua di terracotta risalente al 27000 a. C. È un evento straordinario e dimostra ancora una volta come nella nostra città l'arte non manca e il turismo significa soprattutto cultura - ha dichiarato l'assessore al Turismo Massimiliano Orsatti -. Inoltre sono convinto dell'importanza per ogni cittadino di conoscere il proprio passato, è l'unico modo per riuscire a vivere il presente in modo consapevole e per tenersi sempre al passo con i tempi».
«Nell'ideare la mostra è stata la scelta la donna, a partire dalla Venere di Dolnì Vestonice, come il simbolo attraverso cui poter spiegare come è avvenuta la nascita dell'agricoltura in Europa, territorio prima popolato solo da cacciatori - ha spiegato Kruta -. Il passaggio all'attività di coltivazione è l'evento che sta alla base della nostra civiltà attuale ed è importantissimo cercare di comprendere i meccanismi e i tratti essenziali di quel periodo». «L'allestimento è stato fatto in maniera da rendere accattivante la visita e soprattutto adatta a visitatori di ogni età e con ogni tipo di curiosità. Il percorso è stato concepito in modo che avesse una fruizione differenziata - ha affermato Emanuela Magni dell'associazione Capodanno Celtico -, in tal modo potesse richiamare un pubblico più ampio possibile, per questo motivo a fianco ai reperti sono previste numerose appendici scientifiche e culturali e abbiamo anche previsto dei cicli di conferenze che approfondiscono le tematiche proposte, alcune anche rivolte alle scuole che a loro disposizione avranno laboratori e percorsi didattici dedicati».
«Sono fiero di questa mostra che gratuitamente e fino a febbraio permetterà a tutti i cittadini, oltre che ai turisti, di tornare indietro nel tempo per cogliere la bellezza, ma anche il significato, delle proprie origini - ha concluso Orsatti-, perché non può esistere uno spirito europeo senza la consapevolezza dell'identità e della storia di ogni singolo popolo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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