Accogliere i rom Il Comune pensa alle ex caserme

Cambia il nome dei centri d'accoglienza, ma non il concetto. Gli assessori: "Valuti il ministero"

Accogliere i rom Il Comune pensa alle ex caserme

I soldati a sorvegliare i quartieri a rischio non li vogliono. Il sindaco Pisapia nei giorni scorsi lo ha ripetuto in tutti i modi: per il centrosinistra sono poco più che uno spot. Due settimane fa dunque, mentre il Pdl e la Lega chiedevano a gran voce al governo di rispedire i militari a Milano per dare ai milanesi anche un immagine di maggior presidio del territorio dopo i tragici fatti di Niguarda, gli assessori alla Sicurezza Marco Granelli e alle Politiche sociali Piefrancesco Majorino inviavano al Ministero della Difesa invece una lettera con tutt'altra richiesta: «Il governo ci dia le caserme e altre aree inutilizzate della Difesa per trasformarle in villaggi rom». Centri di accoglienza, cambia il nome ma non il concetto. L'annuncio dato ieri ai consiglieri riuniti in Commissione per analizzare il piano rom ha scatenato ovviamente una bagarre. Un nuovo caos, dopo quello provocato nell'ultima seduta sullo stesso tema per il saluto romano in sala da parte di un osservatore-militante. Gli assessori non hanno prenotato caserme specifiche. Almeno una, o più: «Valuti il Ministero, ce ne sono diverse in città, che altrimenti vengono regolarmente occupate abusivamente», citano su tutti il caso di viale Suzzani. Potrebbero ospitare «100-150 nomadi al massimo ciascuna» e «sarebbero gestite da un'associazione no profit».

I consiglieri di Pdl e Lega sono saltati sulla sedia: «Parlate di rimpatri invece di creare nuovi campi». Il capogruppo di Fdi Riccardo De Corato aveva appena finito di leggere ad alta voce un'intervista al ministro dell'Interno francese Valls, governo di centrosinistra: «“I rom non vogliono integrarsi, siamo favorevoli agli sgomberi e scettici sull'integrazione“. Voi a Milano invece con la linea buonista e di inclusione finirete per stabilizzarli e attirare centinaia di nomadi dall'hinterland e dalla Romania». Con l'annuncio delle caserme è esploso: «Non vorremmo che le caserme da consegnare ai rom fossero quelle che l'ex ministro La Russa con un accordo sottoscritto con l'allora sindaco Moratti destinava a forze dell'ordine, militari e housing sociale. Sarebbe una vergognosa presa in giro nei confronti dei milanesi». Granelli invece insiste, «con strutture in muratura risparmiamo sull'affitto di casette prefabbricate». Ecco, l'altro tasto dolente.

I residenti e commercianti di via Lombroso e dintorni sono sul piede di guerra per il nuovo campo, ospiterà 155 persone (di cui 56 minori) sgomberati da via Dione Cassio. Dovevano arrivare il 17 maggio ma la pioggia ha rallentato i lavori, il trasferimento da via Barzaghi slitta ai primi di giugno.

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