Aveva denunciato un aborto, sostenendo di avere perso il bambino che aspettava dopo gli scontri a Milano dello scorso novembre, quando le forze dell'ordine avevano sgomberato i centri anarchici del Corvetto. Ma in quella denuncia potrebbe non esserci nulla di vero.
La donna, la cui storia aveva fatto il giro delle maggiori testate, è finita indagata per calunnia. C'è un'autopsia sul feto a dire che l'aborto spontaneo non sarebbe stato provocato da cause interne, ma piuttosto da altri problemi, che già in passato le avevano provocato interruzioni di gravidanza.
Il pubblico ministero Gianluca Prisco - scrive il dorso milanese del Corriere della Sera - aveva colto fin da subito alcune incongruenze nella storia della donna, che avevano acquisito una maggior
consistenza quando più volte aveva cambiato versione e quando poi l'esame dei filmati ha rivelato che non aveva preso parte agli scontri. Anche gli antagonisti avevano negato di avere visto una scena come quella da lei descritta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.