«Siamo il nuovo gruppo dei Trovato a Lecco». Fosse stato un po' più prudente, almeno al telefono, Ernesto Palermo avrebbe oggi qualcosa in meno da chiarire. E invece il consigliere comunale di Lecco - già del Pd e dal 2011 iscritto al gruppo misto - dovrà ora spiegare al procuratore aggiunto Ilda Boccassini cosa significa essere un uomo dei Trovato, ossia una delle storiche coste della 'ndrangheta al Nord. Perché Palermo è finito in carcere, e con lui anche Mario Coco Trovato - fratello di Franco Coco Trovato, già in cella con un ergastolo sulle spalle -, il sindaco di Valmadrera Marco Rusconi (ora in una lista civica, ma con un passato democrat) e altre sette persone (tra cui imprenditori, un immobiliarista, un commerciante e un artigiano) accusate a vario titolto di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione, turbata libertà degli incanti, detenzione e porto illegale di armi. La Gdf, inoltre, ha sequestrato 17 immobili, tra abitazioni e box, cinque auto, quote di partecipazione in tre società, due bar e conti correnti in cui sarebbero transitati circa 700 mila euro.
Si dava un gran daffare, Palermo. Stando all'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Alfonsa Ferraro, il politico si sarebbe adoperato per «incidere sulla raccolta dei voti e sull'andamento delle consultazioni elettorali locali», e mantenendo i rapporti tra il clan e i politici, avrebbe partecipato «all'attività estorsiva e di protezione nei confronti degli esercizi commerciali», si sarebbe mosso per turbare le procedure pubbliche per la «modifica di destinazione urbanistica di un'area riferibile» a una società amministrata da una donna, chiedendo in cambio 60mila euro, e altri 15mila li avrebbe pretesi da un'altra persone interessata alla modifica di una «strada pubblica». Ancora, avrebbe promesso 10mila euro (consegnandone la metà) a Rusconi per fare acquisire alla famiglia dei Trovato la concessione di un'area comunale sul Lido di Valmadrera, sempre nel Lecchese. Un uomo tanto ambizioso quanto incauto, Palermo, che al telefono parlava di sé «come un uomo di 'ndrangheta», attribuendo la propria elezione anche «all'appoggio ricevuto dai Trovato».
E Rusconi? Quella del giovane sindaco di Valmadrera - piccolo comune del lecchese - è una parabola molto italiana. Giovane e rampante, 36 anni, dalla Dc al Pd, primo cittadino dal 2009 e già con un occhio alle prossime elezioni alla testa della lista civica «Progetto Valmadrera», ma dai ieri con entrambi i piedi nel carcere di Opera. L'impegno nel sociale è sempre stato un suo cavallo di battaglia, così come quello della lotta alla mafia.
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