"Con gli affitti brevi a Milano entrano 3mila euro a semestre"

Il country manager di Airbnb, Giacomo Trovato, racconta la ripartenza: "Tra turisti, fiere e eventi, la ripartenza è formidabile. Così le famiglie pagano gli aumenti dell'inflazione"

"Con gli affitti brevi a Milano entrano 3mila euro a semestre"

I numeri dell'estate milanese parlano chiaro: i turisti sono tornati, complice anche la ripresa degli eventi, delle fiere e dei concerti. E con loro si riempiono di nuovo anche le camere d'hotel e dei bed and breakfast. Ma c'è un altro fenomeno in forte crescita, soprattutto a Milano: quello degli affitti brevi. «A livello globale, nel secondo trimestre del 2022 abbiamo superato i 103 milioni di notti prenotate sulla nostra piattaforma, il miglior trimestre di sempre con un più 24% rispetto al 2019», spiega il country manager di Airbnb Italia Giacomo Trovato. «Milano si inserisce pienamente in questo contesto. I viaggi all'estero hanno superato i livelli pre-Covid e la ripartenza qui è stata formidabile, se consideriamo che le città avevano sofferto di più la pandemia proprio perché maggiormente dipendenti dai flussi internazionali».

Quali sono le previsioni per il futuro?

«A Milano ci potrà essere addirittura un'accelerazione. Ci sono due trend positivi per la città: il ritorno degli stranieri che in percentuale crescono più degli italiani, arrivano in città sempre più americani, inglesi, francesi e tedeschi e poi la ripresa dei grandi eventi».

Fiere, concerti, eventi. Quanto sono mancate?

«Stanno incidendo tantissimo sul turismo. La scorsa settimana tra Gp di Monza, il concerto di Jovanotti e gli Europei di basket il tasso di occupazione è esploso. Questi eventi continueranno, siamo molto ottimisti sul quarto trimestre».

Identikit dell'host a Milano

«Dai nostri sondaggi risulta che il 35% di chi decide di affittare una stanza vuole conoscere nuove persone. Il 45%, invece, ci dice che quello che hanno incassato sulla piattaforma è stato fondamentale per trovare risorse aggiuntive e sopperire ai rincari dell'inflazione. Nel primo semestre 2022 gli host milanesi hanno guadagnato circa 3mila euro, determinanti per coprire altri costi che sono saliti. Non è un caso che in Italia il numero di persone che affitta con Airbnb sia cresciuto di oltre il 60%».

E il profilo di chi affitta?

«La popolarità di Airbnb è sempre più diffusa tra i giovani, ma stiamo vedendo che anche gli adulti iniziano a sfruttare piattaforma. A Milano, poi, è chiaro che i flussi sono più sbilanciati sul turismo d'affari e sugli eventi. Per questo i clienti hanno tendenzialmente un'età da professionisti. Abbiamo rilevato che il turista in appartamento spende circa 120 euro al giorno, di cui un terzo in bar e ristoranti».

Cosi si favorisce anche l'economia locale.

«Il 92% degli host consiglia ai propri ospiti negozi e locali in prossimità dell'appartamento. Noi incoraggiamo chi affitta a pubblicare guide con proprie raccomandazioni su cosa fare, dove comprare, cosa vedere. Questo promuove la dimensione locale che collega il viaggiatore e l'host».

A Milano l'affitto è un problema e il Comune vorrebbe regolare quelli brevi.

«Il dialogo con Palazzo Marino è positivo, siamo disponibili a parlare di possibili soluzioni. Ma dal censimento delle abitazioni fatto nel 2011 risultava che a Milano ci fossero 604mila case di proprietà. Togliendo gli hotel e le migliaia di case vuote sfitte, gli alloggi Airbnb rappresentano soltanto il 2% del totale».

Sono tanti quelli che affittano una casa per lavorare da remoto?

«I soggiorni lunghi sono aumentati molto rispetto al pre-pandemia. Nell'ultimo trimestre del 2021 quelli di almeno quattro settimane hanno rappresentato il 22% delle notti prenotate con una crescita generale del 15% della durata media dell'alloggio».

Da questo punto di vista cosa chiedete alla politica?

«Uno dei temi è l'introduzione di un visto per chi fa smart working, proposta già in parlamento. Ora mancano solo i decreti normativi.

Sarebbe un'altra freccia nel nostro arco per chi viene a lavorare da fuori Ue. Poi ci sono tematiche che abbiamo sollevato, in particolare sulla flessibilità dei contratti. C'è un mondo intermedio di affitto a medio termine dove a livello contrattuale non esistono soluzioni efficaci».

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