Un buco di 345 milioni di euro a fine novembre, ma soprattutto oltre 243 milioni che Aler non riesce a incassare dagli inquilini morosi. E poi la follia di 400 euro spesi per la semplice manutenzione di ogni singola postazione di personal computer: che moltiplicati per 1.200 hanno fatto 480mila euro all'anno da aggiungere ai 220mila spesi per il «data center». Ben 61 i conti correnti accesi e si parla solo dell'Aler di Milano a cui vanno aggiunte le altre province. Sono queste le cifre messe sul tavolo dell'assessore alla Casa Paola Bulbarelli che ha presentato all'ultima giunta la «due diligence» commissionata alla società di revisione contabile Bdo per conoscere la situazione finanziaria dell'ente che gestisce l'edilizia residenziale pubblica. Una radiografia che ha accertato debiti verso i fornitori per 61 milioni di euro già scaduti al 31 ottobre 2013 e di questi ben 44 milioni oltre i 90 giorni. Oltre 255 i milioni di euro per i mutui residui e da brivido anche il calcolo di 972 milioni considerati necessari per sanare la manutenzione del patrimonio edilizio. Che diventano un miliardo e 264 milioni tenendo conto di oneri tecnici, spese di allacciamento e Iva. Grave anche la considerazione di uno «scarso coordinamento fra le strutture (area tecnica e patrimonio) che, pur svolgendo attività collegate e complementari tra loro, agiscono spesso in modo indipendente».
Ma la vera criticità sono gli oltre 243 milioni di crediti verso gli inquilini per «morosità consolidata». I debitori più morosi risultano essere quelli dell'Erp (la fascia di chi paga di meno) con le gravi le situazioni di abusivi e sgomberati che assommano oltre 55 milioni di euro. In particolare arriva a 47 milioni il debito dovuto dagli abusivi all'Aler. E dunque alla comunità. A cominciare da chi in lista di attesa e magari con tutti i requisiti a posto, aspetta da anni un tetto per la famiglia. «E bisogna anche tener presente - spiega l'assessore Bulbarelli - che nei bollettini inviati agli inquilini, oltre all'affitto ci sono le spese, a cominciare dal riscaldamento. Tutti soldi già anticipati dall'Aler e che non entrano in cassa». Da riformare, chiede Bulbarelli, la legge 27 del 2009 «un cui articolo dice che le Aler si possono auto sostenere. Non è così». E ricorda che fino al 2008 dal governo solo per il Fondo di sostegno agli affitti arrivavano 65 milioni di euro all'anno. «Oggi la cifra è zero. La Regione ha già messo prima 13 milioni per il Fondo sostegno affitti, poi altri 8,7. Ma se c'è per le famiglie, la crisi c'è anche per le istituzioni». E proprio per questo il governatore Roberto Maroni ha incontrato il sindaco Giuliano Pisapia e ha chiesto la creazione di una task force per mettere in sicurezza i conti e smaltire le liste d'attesa. Chiedendo di porre un freno all'abitudine di Palazzo Marino di scavalcare le liste d'attesa con l'assegnazione di alloggi in deroga.
Nominati i presidenti delle cinque Aler accorpate dalla riforma con l'ex prefetto Gian Valerio Lombardi collocato a Milano, è ora partita anche la corsa ai prestigiosi posti di direttore generale. Sembra che il tentativo sia spostare il dg di Brescia Lorella Sossi a Milano per ripescare nell'oggi Brescia-Cremona-Mantova l'ex dg di Milano Domenico Ippolito.
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