Aler, sette sindaci sull'orlo del baratro

Aler, sette sindaci sull'orlo del baratro

Il profondo rosso nei bilanci dell'Aler, l'azienda regionale delle case popolari, rischia di mettere in grave difficoltà i comuni della Lombardia. A cominciare da quelli dell'hinterland milanese, un'area dove la forte pressione abitativa rende drammatici gli effetti della congiuntura economica che sta erodendo i redditi di una fascia sempre più ampia di residenti. Rendendo ormai drammatico il problema della casa anche per classi sociali che una volta si potevano permettere l'acquisto o l'affitto sul libero mercato.
Di ieri l'iniziativa dei sindaci di Bollate, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Rho, Rozzano, Pioltello e Sesto San Giovanni che chiedono all'assessore regionale alla Casa Paola Bulbarelli un incontro «per capire come la Regione possa garantire la piena operatività di Aler e tenere fede agli accordi già sottoscritti per la rapida conclusione degli interventi programmati». Così si legge nella lettera inviata da sette primi cittadini ormai convinti che «la crisi dell'Aler rischia di ripercuotersi sui comuni ad alta tensione abitativa nei quali erano in realizzazione i Contratti di quartiere per la riqualificazione di intere aree a prevalente edilizia pubblica». Una preoccupazione legata alle condizioni di un bilancio le cui reali condizioni appaiono sempre più preoccupanti dopo che il commissario Aler Gian Valerio Lombardi ha ufficializzato un buco che solo per Milano è di 80 milioni di euro. Ma che potrebbero essere anche di più, tanto che è stata affidata alla società di revisione contabile Bdo una due diligence, una radiografia completa della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'azienda da presentare entro il 24 dicembre. Ma la Bdo dovrà anche proporre soluzioni operative e organizzative, un Piano di risanamento pluriennale che ponga rimedio allo squilibrio strutturale nella gestione. «Bisogna mettere a posto i conti - ha detto Lombardi - perché l'azienda possa camminare sulle proprie gambe».
E così i sindaci ora dicono che «la crisi di liquidità di Aler rappresenta un duro colpo a tanti progetti di riqualificazione di intere aree urbane a forte tensione abitativa. Sono infatti fermi importanti progetti di recupero, risanamento e aumento del patrimonio di edilizia pubblica, compresi nei vari Contratti di quartiere promossi dalla stessa Regione, già finanziati e in molti casi già appaltati». Un blocco che «rischia di fermare le manutenzioni sul patrimonio Aler, perdere fondi già impegnati o avanzati e mai spesi, bloccare la riqualificazione e la bonifica di aree verdi e cortili dei caseggiati, la mancata realizzazione di molti alloggi proprio nel momento di maggior bisogno a causa della crisi economica».
Ieri, intanto, all'Aler si è insediato il nuovo direttore generale.

È l'ormai ex direttore generale alla Casa in Regione Raffaele Tiscar che ha preso il posto di Domenico Ippolito. Ora resta vacante la guida dell'assessorato, per cui si era fatto il nome della dirigente Maria Pia Redaelli che già affianca all'Aler il commissario Lombardi.

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