AlUla, viaggio fotografico nell'antico regno dei Nabatei

Prorogata fino al 18 aprile la mostra “AlUla – Journey Through Time” allestita in Corso Vittorio Emanuele con gli scatti di Robert Polidori. Imponenti resti archeologici e natura incontaminata in un angolo remoto dell'Arabia Saudita

AlUla, viaggio fotografico nell'antico regno dei Nabatei

Prosegue l’affascinante viaggio alla scoperta dei tesori archeologici e naturalistici una regione con una ricca e poco conosciuta offerta archeologica nel Nord Ovest dell’Arabia Saudita proposto da “AlUla – Journey Through Time”, la mostra fotografica che mette in risalto i suoi principali siti culturali attraverso gli scatti del celebre fotografo canadese-statunitense Robert Polidori. Allestita in Corso Vittorio Emanuele II, nel cuore di Milano con 30 pannelli, si visita all’aria aperta e gratuitamente fino al 18 aprile 2021 perché la sua durata è stata prorogata.

Ed è realmente un mostra - testimonianza di un’area del Medio Oriente che custodisce testimonianze di 250.000 anni di storia dell’evoluzione dell’essere umano: dalla preistoria fino ai giorni nostri passando per i misteriosi regni di Lihyan e Dadan, i Nabatei e l’epoca romana. Rasssegna che ha attirato l’attenzione del pubblico voluta dalla regionedi AlUla, con il patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con la Reale Ambasciata dell’Arabia Saudita, con le sue “visioni di viaggio” e gli spunti culturali di assoluto interesse immortalati da Polidori.

Immagini che consentono ai visitatori di intraprendere un viaggio nel tempo, durante il quale possono approfondire gli aspetti archeologici attraverso contenuti digitali, raggiungibili da QR code posizionati nelle didascalie delle foto, realizzati da Romolo Loreto, professore associato dell’Università degli Studi di Napoli – L’Orientale, uno dei massimi esperti italiani della archeologia saudita. Guardando le immagini è consigliato l’uso degli auricolari per l’ascolto dei contenuti digitali.

“Il contesto naturalistico di AlUla è semplicemente meraviglioso e impareggiabile e ne sono rimasto affascinato: come se fosse stato scolpito da un potere divino. Cerco di rendere ciò che chiamo un'immagine emblematica, incapsulando la totalità di un soggetto, spesso mostrando i suoi dettagli per rappresentare il tutto e viceversa. Anche se ogni fotografia scaturisce da un preciso istante fissato nel tempo, cerco di slegarla da esso conferendole aspetti infiniti”, racconta Robert Polidori.

“AlUla non è che la punta di diamante di un patrimonio archeologico che ancora si cela nell’intera Penisola arabica. Questa ricca oasi carovaniera, che in epoca preislamica ha visto susseguirsi le culture Dadanita, Lihyanita, Nabatea e Romana, per oltre un millennio è stata parte di una complessa e articolata rete internazionale di centri carovanieri e porti marittimi”, commenta il professor Romolo Loreto. “Queste realtà, che svilupparono complesse società basate sulla regalità, determinarono quel fenomeno noto come commercio degli aromi e delle spezie che dall’Arabia Felix giungevano in tutto il Mediterraneo, e dall’Egitto alla Mesopotamia, contribuendo al diffondersi di idee, culti, mode e tradizioni culturali prima Vicino orientali e poi ellenistico-romane - aggiunge -. Oggi, questi siti tempestano le regioni apparentemente desertiche della Penisola arabica, rivelando il profondo legame con le società limitrofe, con i più lontani porti del Mediterraneo e dell’India”.

“Le spettacolari architetture funerarie, le imponenti aree urbane di Dadan e AlUla, la perizia con la quale gli antichi seppero ideare diverse forme di controllo e approvvigionamento dell’acqua, dimostrano come le genti antiche e il loro ambiente seppero plasmarsi vicendevolmente - aggiunge l’archeologo -. L’odierno visitatore potrà, infatti, non solo ammirare un panorama frutto di un sentimento culturale unico al mondo, letteralmente scolpito nella roccia, ma anche immergersi nel contesto di un’oasi che per tutta l’epoca islamica, fino ad oggi, ha saputo perpetrare questo millenario legame con l’ambiente”.

Situata a 1.100 chilometri da Riyadh, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, AlUla è una vasta area che include una valle ricca di oasi lussureggianti, imponenti montagne di arenaria e antichi siti culturali risalenti a migliaia di anni fa, ai regni di Lihyan e dei Nabatei. Il sito più importante è Hegra, primo sito Unesco Patrimonio dell’Umanità dell’Arabia Saudita. Era la principale città della parte meridionale del Regno dei Nabatei e attualmente conta oltre 100 monumenti funerari in ottimo stato di conservazione con facciate scolpite finemente negli affioramenti di arenaria che circondano l’insediamento urbano fortificato. Le ultime ricerche suggeriscono che fosse l’avamposto più a sud dell’Impero Romano, dopo l’annessione del regno dei Nabatei avvenuta nel 106.

Altri siti archeologici affascinanti sono l’antica Dadan, capitale dei regni di Dadan e Lihyan, considerata una delle città più sviluppate della penisola arabica nel corso del I millennio a.C.

Nell’area si trovano anche migliaia di rocce in siti di arte rupestre tra incisioni e petroglifi a Jabal Ikmah e, da non perdere la Old Town di AlUla, un dedalo di oltre 900 case costruite con mattoni di fango a partire da almeno il XII Secolo, i resti della ferrovia Hijaz e il forte di Hegra, luoghi fondamentali nella storia e nelle azioni bellico-diplomatiche di Lawrence d'Arabia.
Per saperne di più: www.experiencealula.com

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