Oscar di Montigny: "Non mi candido a sindaco di Milano"

Oscar di Montigny ha declinato l'invito a candidarsi come sindaco di Milano per il centrodestra in alternativa a Beppe Sala

Oscar di Montigny: "Non mi candido a sindaco di Milano"

Non sarà Oscar di Montigny il candidato sindaco a Milano per la coalizione di centrodestra. "Non mi candido", ha dichiarato il manager di Banca Mediolanum e genero di Ennio Doris. Non sarà quindi lui a correre per Palazzo Marino contro Beppe Sala.

Oscar di Montigny ha riferito la sua posizione in merito ai microfoni di Sky Tg24: "C'è la mia disponibilità per un progetto per la città con chiunque abbia a cuore produrre un valore condiviso, io ci sono". Oscar di Montigny ha spiegato: "La mia riserva non ho più dovuto scioglierla. Dopo un pò di tempo in cui ho chiesto di poter avere un confronto con i leader della coalizione per poter condividere idee e programmi, questo confronto non è avvenuto. Il tempo secondo me è maturato, non ci sono più a mio parere le condizioni. Non è che mi ritiri o mi sfili, non ero un candidato. Ero certamente una persona che aveva dato disponibilità a considerare la cosa e avevo lavorato duramente, però credo che la scelta giusta sia questa".

Il manager ha proseguito: "La scelta in cuor mio l'avevo forse fatta, ma a queste condizioni non è possibile. Però ringrazio, sono stato onorato della considerazione riservatami. Ho guardato la mia città con occhi diversi, ho girato per quindici giorni immaginandomi quante cose si sarebbero potute fare, avevo il sogno di ripensare Milano lungo le direttrici dell'innovazione, la sostenibilità e la riaffermazione della centralità dell'essere umano". Di Montigny ha rassicurato che "lo faremo sicuramente in un altro modo, perché io interiormente ho fatto la scelta di mettermi a disposizione di qualunque programma avente ad oggetto l'interesse comune, con tutte le persone che si erano manifestate e avevo già coinvolto sicuramente lo faremo".

Il manager, quindi, ha spiegato la sua visione: "Non serve una città degli anni '80 o '90, con le bollicine. Serve un progetto, un'idea, idee condivise, comunione". La pandemia, prosegue, "deve averci insegnato questo, senza visione non c'è progettualità. Destra e sinistra non esistono più, gli 'ismi' non esistono più e se esistono io non posso far parte di questa politica, forse sono anacronistico". Oscar di Montigny ha espresso in maniera esaustiva la sua idea: "Innovazione, sostenibilità e centralità dell'uomo e poi le priorità sarebbero state salute, sanità, sicurezza, scuola e sostenibilità".

Il manager, ha sottolineato che "avrei lavorato in continuità, mi sarei voluto pensare complementare a Sala". Tutto questo, ovviamente, con una certezza: "Non c'è da rinnegare il passato, bisogna interrompere la narrativa della maldicenza, dobbiamo costruire". Non una rottura sul sindaco uscente, al quale dice "avrei chiesto consigli". Tuttavia, se qualcuno gli chiedesse se secondo lui Beppe Sala ha fatto bene, Oscar di Montigny risponderebbe che "non ha fatto abbastanza, perché non c'è un piano per domani e per dopodomani. Non c'è questa condivisone".

Dopo le parole del manager è arrivato l'intervento di

Matteo Salvini: "Entro la settimana ci sarà non solo il sindaco, ma la squadra per Milano. Ringrazio Oscar: le sue idee e la sua esperienza saranno utili per costruire insieme la Milano del futuro".

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