Anche Fido va a "lavorare" col padrone: gli uffici regionali aprono a cani e gatti

Ecco le nuove regole per gli animali dei dipendenti dell'Agenzia sanitaria

Anche Fido va a "lavorare" col padrone: gli uffici regionali aprono a cani e gatti

Un piccolo passo per il cagnolino, un grande passo per l'umanità. Invero è piccolissimo il miglioramento, ma è pur sempre il segno di una consuetudine che sta cambiando. E, se è vero che in un futuro ormai prossimo anche gli animali, leggasi cani, potranno recarsi al lavoro con i loro compagni umani, è altrettanto vero che la Regione il suo primo passo - piccolo forse, ma significativo - l'ha fatto. E da ieri è pronto un regolamento pronto ad ammettere i pelosi all'interno degli uffici.

Piccolo, si diceva. Non saranno ammessi animali di ogni provenienza. Ovvero, il pubblico non potrà portare i propri amici pelosi. In primo luogo perché i locali non sono aperti al pubblico e riguardano gli uffici amministrativi dell'Agenzia di tutela della salute (Ats), cioè quel dipartimento regionale che si occupa di sanità ma solo dal versante interno dell'istituzione. In secondo luogo perché ciò non significa che da oggi i dipendenti regionali potranno portare Fido con sé. La nuova normativa consente l'ammissibilità dei quattro zampe ma ogni caso andrà verificato di volta in volta. Se qualcuno avrà necessità di portare il proprio animale dovrà farlo presente e a quel punto scatterà un'indagine volta ad accertare che negli stessi locali non sia ospitato qualcuno afflitto da specifiche allergie, psicosi o quant'altro. Accertata l'insussistenza di ragioni contrarie e vincolanti, il cagnolino potrà andare a lavorare.

L'iniziativa regionale, presentata ieri dall'assessore competente al Welfare, Giulio Gallera, il direttore generale dell'Ats, Marco Bosio, il presidente di Amoglianimali, Mauro Cervia Onlus ed Edoardo Stoppa, regista dello spot interpretato da Juliana Moreira e dalla Border Collie Luna, intende sensibilizzare l'opinione pubblica sui benefici che la presenza di un animale da compagnia assicura anche in un luogo di lavoro. Un altro piccolo distinguo va fatto in merito alla denominazione «animali d'affezione» normalmente riferita a cani e gatti, ma solitamente ristretta ai primi perché i secondi non hanno troppi problemi a gestire la solitudine. Proverbiale è infatti la loro riservatezza. Anche perché potrebbe porsi una questione di opportunità, cani e gati non sempre sono amici per la pelle e, se in un ufficio, un dipendente dovesse portare Fido, il vicino di scrivania avrebbe difficoltà a portarvi Fuffi. O viceversa, naturalmente.

«La presenza dei nostri animali d'affezione - ha detto Gallera - incide in maniera determinante nel migliorare la qualità della vita. Nel 2017, la Regione ha approvato un regolamento per l'accesso degli animali ain ospedali pubblici e privati, permettendo ai pazienti ricoverati di ricevere la visita dei loro animali domestici».

Il codice approvato piace a molti perché i possessori di animali aumentano ogni anno e per i benefici del proprio

cucciolo. Nell'area di Ats - Città metropolitana di Milano il numero di animali d'affezione iscritti all'anagrafe regionale è di 351.311 cani e 49.389 gatti; nella sola città di Milano sono iscritti 104.067 cani e 24.877 gatti.

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