Dopo tre atti intimidatori, culminati nel rapimento e uccisione, nella notte tra il 20 e il 21 dicembre, della mascotte dell'oasi, la muflona Muffy, l'altra notte un incendio doloso nella Riserva naturale Bosco di Vanzago ha distrutto 700 quintali di paglia immagazzinati in un capannone limitrofo alla Cascina Gabrina.
Andrea Longo, il direttore dell'oasi - 200 ettari a nord ovest di Milano, tra i comuni di Arluno, Vanzago e Pogliano Milanese - ha comunicato la notizia poco dopo che i vigili del fuoco, impegnati da domenica nello spegnimento delle fiamme, ieri mattina hanno finalmente domato il rogo che avrebbe potuto estendersi a uno dei pochissimi ecosistemi naturali sopravvissuti alla cementificazione del nord milanese.
«Sospettiamo che dietro questo grave episodio ci siano mire speculative sulla zona e un chiaro avvertimento di sapore mafioso - ha poi dichiarato la presidente del Wwf (Word Wildlife fund) Lombardia Paola Brambilla -. Il Wwf come ente gestore ha formulato pareri negativi e rigorosi contro molti Pgt (Piano di governo del territorio) dei comuni vicini, che hanno previsto ambiti di trasformazione a ridosso dell'oasi. Ricordiamo - ha concluso la Brambilla - che quest'isola, incontaminata e protetta, è adiacente all'area Expo 2015. Chiederemo un incontro al procuratore per condividere i nostri sospetti e le nostre preoccupazioni e avere aiuto e tutela».
La riserva è un luogo meraviglioso e merita di essere vista (anche se, dopo il rogo dell'altra notte, le visite sono state momentaneamente sospese e non si sa quando riprenderanno). Il sottobosco è costituto da noccioli, sambuchi, ciliegi selvatici, agrifogli, biancospini, felci di diverse varietà, mughetti e centinaia di altre specie erbacee. Le sponde degli specchi d'acqua e delle altre zone umide ospitano invece il salice bianco, il pioppo e l'ontano.
L'oasi è dimora per numerose specie: fra i mammiferi oltre al capriolo, animale simbolo della riserva, si possono incontrare la lepre, il coniglio selvatico, la faina, il tasso, la volpe e il riccio; le zone boschive più fitte ospitano inoltre caratteristici piccoli roditori come il ghiro, il topo quercino e il moscardino. Più evidenti sono però gli uccelli, rapaci notturni e diurni, anatre, aironi e numerosi passeriformi, che utilizzano l'oasi come luogo di svernamento, di sosta, di pastura e di nidificazione.
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