(...)Uno dei due le entra in casa e gliela allaga. Un'altra alza la testa? Botte. Nei due bar che frequentavano non pagavano mai e se i proprietari, cinesi in entrambi i casi, o qualche avventore obbiettava qualcosa, scattavano «pestaggi di una violenza insensata». «A dicembre 2016 la madre di uno dei baristi si è permessa di riprendere i figli di uno dei due per come si comportavano nel locale - racconta il tenente Pierpaolo Convertino - e il giorno successivo si sono trovati la saracinesca bruciata». Ma i due pretendevano servizi gratuiti anche in piscina, soprattutto il minore dei due: si presentava come amico di amici che potevano evitare «problemi» in cambio di entrate gratuite. Così «passava lì i fine settimane portandoci anche amici e parenti» dicono i carabinieri. Se qualcuno provava a ribellarsi, scattava la furia. Anche nel loro condominio avevano preteso di controllare gli accessi agli altri appartamenti per continuare a spacciare. Le violenze accertate dai militari sono proseguite dal 2016 allo scorso giugno, ora sono stati arrestati con le accuse di estorsione ai danni dei due baristi e del gestore della piscina. In aggiunta, i due dovranno rispondere anche di violenza privata e di danneggiamento. Nuovi capitoli a fedine penali già piene di rapine e risse. Comportamenti in linea con quelli del padre scomparso, che ai suoi tempi aveva dato del filo da torcere ai carabinieri.
A convincere i cittadini a depositare le prime denunce è stato il «pressing» operato dai militari sui due che ha fatto sentire la presenza dello Stato. Per capire quanto fosse ormai radicata la paura, basta dire che molte querele sono arrivate solo dopo gli arresti.MBon
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