«Ascolto Van De Sfroos per cantare in calabrese»Il personaggio Ylenia Lucisano

Il mondo dei talent non l'hanno voluta. Ma Ylenia Lucisano, bellezza mediterranea e testardaggine calabrese, non si è persa d'animo. Anzi, la 24enne di Rossano ha moltiplicato, forze, idee e… voce. Lasciata Roma, dove ha mosso i suoi primi passi, è venuta a Milano e qui è riuscita a conquistare Riccardo Vitanza, il deus ex machina dietro il fenomeno Giovanni Allevi, che non ha esitato a produrne l'album d'esordio, il delicato «Piccolo Universo», col quale la ragazza si è voluta ispirare alle emozioni primordiali, «all'agitarsi di tutte le sensazioni che ci portiamo dentro e che non riusciamo a tirare fuori». Una sorta di invito a liberarsi da tutte maschere che indossiamo e a guardare gli altri al di là delle apparenze.
Quel che colpisce di Ylenia è il suo essere una ragazza con la testa sulle spalle. Giovane, eppure tutto fuorchè «choosy» o «bambocciona», come si è soliti dire di questi tempo. Crede nella sua missione musicale, ma per non pesare sui suoi lavora part-time come receptionist in un grande hotel dalle parti di piazza Loreto. La sua parola d'ordine? «Essere se stessa». A tutti i costi. E questo, per dirla con la signorina Lucisano, «non significa essere diversi e originali per forza». Al contrario, «si è originali se si segue la propria anima, guardandosi bene dal copiare gli altri». «L'album è un disco pop dalla venature folk - spiega Ylenia, che non nasconde di avere una particolare predilezione per autori come Francesco De Gregori, Luigi Tenco e Domenico Modugno -. Di più, un pop cantautorale: otto dei 10 brani che propongo sono stati scritti da me. Per gli altri due ho avuto la fortuna di collaborare con importanti autori come Daniele Ronda e Pacifico che ha scritto «Piccolo Universo», la canzone che dà il titolo al mio debutto discografico». Debutto in cui canta in tre brani, un po' a sorpresa, anche in dialetto calabrese. «Il calabrese non è stato mai molto usato come le altre lingue del sud, ma credo che sia altrettanto musicale rispetto al napoletano. Tutto è iniziato come uno scherzo al mio produttore. Subito, però, mi sono resa conto che mi sentivo davvero libera nell'esprimere le emozioni usando la lingua della mia famiglia e dei miei amici. Alla fine ci ho preso gusto…». E ora, oltre ad affinare l'arte del canto si è messa sotto a studiare altri colleghi che hanno fatto del dialetto la propria bandiera: «Mi sto ascoltando Davide Van De Sfroos e anche alcuni musicisti calabresi che davvero apprezzo molto e con cui mi piacerebbe in futuro collaborare: penso a Peppe Voltarelli, in passato leader del gruppo Il Parco delle Nuvole Pesanti, e Mimmo Cavallaro del TaranProject». Nel frattempo, pancia a terra e si lavora.

Facendo qualche data in giro, anche perché «nella Milano di oggi c'è più spazio per chi fa dj-set che ai gruppi che vogliono fare musica dal vivo». Come darle torto?
Allora stasera, sabato solstizio d'estate, Ylenia Lucisano farà conoscere il suo album allo Spaziomusica di Pavia (ore 22.30, ingresso 5 euro).

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