«Le autorimesse in crisi? La colpa non è di Area C»

«Le autorimesse in crisi? La colpa non è di Area C»

Si rassegnino i proprietari e i gestori degli autosilo. Se perdono clienti, non è colpa di Area C. Piuttosto, ricerchino le cause nell'«aumento del costo del carburante», nell'«utilizzo di sistemi alternativi di mobilità», o «nel mutamento delle abitudini dei cittadini, legato anche al potenziamento del servizio di trasporto pubblico». A scriverlo sono i giudici del tribunale amministrativo, nella sentenza depositata due giorni fa e con cui respigono la richiesta di risarcimento che la «Mediolanum parking srl» - la società che aveva ingaggiato una lunga battaglia legale contro il Comune - aveva avanzato nei confronti di Palazzo Marino.
Perse le cause nel merito del ricorso - Area C è stata di fatto promossa dal Tar - era rimasta in ballo la richiesta di danni lamentata dalla Madiolanum. Che ai giudici di via Conservatorio ha presentato il conto del danno che l'introduzione della Ztl avrebbe causato all'autorimessa. Nella memoria depositata l'8 marzo scorso, i ricorrenti spiegano di aver subito un danno complesivo di quasi 250mila euro, cifra calcolata tenedo conto della differenza tra gli incassi medi del quadriennio 2008-2011 (periodo in cui era in vigore Ecopass) e quelli del 2012 e del 2013 (Area C). Totale: una flessione degli affari pari al 22%.
Ma, controbattono i giudici del tribunale amministrativo - «pur dovendo prendere atto di una diminuzione degli introiti in capo alla ricorrente nei periodi considerati, non si può rilevare come la media degli incassi del quadriennio 2008-2011 non possa essere ritenuta un utile elemento di raffronto», dato che «appare più congruo focalizzare l'attenzione sul solo anno 2011». E nel 2011, «l'entità degli incassi è ben inferiore alla media del quadriennio 2008-2011», evidenziando così «un andamento negativo già in atto rispetto agli anni precedenti, pur non essendo ancora state introdotte le misure contestate».

E dunque, a cosa si deve il calo degli affari? Non ad area C, ma al «costo del carburante», al «potenziamento del trasporto pubblico», al «mutamento delle abitudini dei cittadini» e all'«utilizzo di sistemi alternativi di mobilità».

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