Il bar Basso sulle sciarpe: così la moda fa sfilare la milanesità anni Ottanta

Felpe-ritratto di Manzoni e stole football Giorgetti "disegna" il nuovo Rinascimento

Il bar Basso sulle sciarpe: così la moda fa sfilare la milanesità anni Ottanta

Alessandro chi era costui? Ma Manzoni, naturalmente, visto che siamo alla sfilata MSGM in piazza San Fedele dove nel 1883 fu eretta una statua di bronzo realizzata da Federico Barzaghi e dedicata al grande milanese che uscendo dalla chiesa omonima era caduto procurandosi una mortale ferita al capo. E ai curiosi che si chiedono a cosa sia dovuto il traffico di auto d'ordinanza e l'arrivo di tanti ospiti, la risposta sta nella «più elettrizzante lettera d'amore a Milano» che la moda abbia scritto. Firmata dal talentuoso designer Massimo Giorgetti che sulla felpa inserisce un bellissimo ritratto del grande scrittore de «I promessi sposi» uno dei suoi romanzi preferiti.

«Appena arrivato a Milano, agli inizi della mia carriera, non vedevo l'ora di tornarmene nella mia Rimini. Oggi faccio fatica a staccarmi da questa città» racconta il quarantenne stilista rendendo omaggio a quella «Milano da bere» che negli anni Ottanta e Novanta fece la differenza e che oggi vede fra i suoi punti di aggregazione luoghi di vero culto come il bar Basso, la pasticceria Cucchi, il bar Jamaica e il Pravda vodka bar. Indirizzi che piacciono ai giovani e che vengono celebrati su sciarpe stile football e su maglioni in grafici jacquard. Certo, tra la milanesità di ieri che possiamo concentrare in un foulard stampato con monumenti e scritte e quella di domani riassunta con l'immagine del Manzoni sulla felpa, ci corre un'energetica riflessione sulla città che sta vivendo una sorta di nuovo Rinascimento. Per questo lo stilista pone in collezione bellissime stampe di catene déco e manifesti futuristi, usa tessuti con attitudine sportiva e colori energetici, disegna gonne plissé e pantaloni con bande laterali a contrasto. Bellissimi i cappotti floreali imbottiti, i completi in eco-pitone e tutti i colori dal lucidissimo nero, al rosa confetto al rosso Campari fino al blu pavone.

E mentre gli ospiti si deliziano su una colonna sonora che irradia le note di «Cuccurucucu Paloma» di Franco Battiato (1981) gli occhi non si staccano dalla bellezza dei sandali «lock» disegnati da Diego Dolcini e reinterpretati per il brand anche in versione stivali cuissard o ankle boot. E per le ragazze più fashion, ci sono le scarpe traktor con spesso carrarmato, da calzare anche sotto gli abiti da sera. Insomma una collezione piacevolmente strong che fotografa il cambiamento in atto nella nostra città spostandosi dal minimalismo della fine degli anni Novanta al nuovo skyline, dagli anni bui pervasi dalla crisi economica al respiro di una nuova energia. «Questo mio progetto è la fotografia di una città del futuro» aggiunge Giorgetti che ha visto entrare ufficialmente nella compagine di MSGM, il fondo di private equity Style Capital guidato da Roberta Benaglia.

Quest'ultimo ha infatti rilevato il 32 per cento dell'azienda mentre il 49 per cento resta al Gruppo Paoloni e il 19 allo stesso stilista. Con questa operazione si guarda a un ulteriore sviluppo del brand che ora fattura 50 milioni di euro. In prospettiva, apertura di negozi monomarca a Londra e a New York e poi nei paesi asiatici.

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