Bene il blitz, ma è tutto come prima

In Centrale il giorno dopo i maxi controlli il solito accampamento a cielo aperto

Bene il blitz, ma è tutto come prima

Commentando il blitz di mercoledì in stazione Centrale, il sindaco Beppe Sala ha parlato di «un'operazione brillante». Meno di dieci ore dopo la fine dei controlli, però, piazza Duca d'Aosta è di nuovo invasa da decine stranieri che stazionano sfaccendati sui muretti di cinta delle aiuole. Basta passare da quelle parti la stessa sera dell'operazione delle forze dell'ordine per imbattersi in una piccola folla proprio là dove quello stesso pomeriggio la polizia aveva sgomberato il piazzale. Stupiti, controlliamo lo smartphone: eppure l'intervento degli agenti si è concluso da non più di qualche ora. Ma come nulla fosse, gli stranieri sono ricomparsi puntuali, al loro posto come prima. Il giorno successivo, un'ulteriore verifica dopo pranzo. E ancora una volta gli immigrati sono ancora lì, all'ombra della stazione. A poca distanza da una coppia di blindati dei carabinieri, gli africani discutono, fumano, dormono all'ombra degli alberi. Da un gruppetto arriva distintamente un inconfondibile odore di marijuana.

Nella galleria delle carrozze la situazione è molto più tranquilla, ma basta allontanarsi di pochi metri per trovare i soliti bivacchi. Mercoledì erano state 94 le persone accompagnate in questura dalle forze dell'ordine: mentre 53 non sono state nemmeno prese in carico, le autorità hanno vagliato la situazione di 41 stranieri. Di questi, nove sono stati espulsi: si tratta di marocchini, tunisini e romeni con precedenti per rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Per altri sei, trovati senza documenti, sono stati predisposti ulteriori controlli nei centri profughi, mentre per 19 sono state emesse altrettante ordinanze di espulsione, con l'obbligo di abbandonare il territorio nazionale entro dieci giorni. Al vaglio dell'autorità giudiziaria, infine, la posizione dei due giovani gambiani che hanno aggredito altrettanti poliziotti nel corso dei controlli e che sono stati trovati in possesso di modeste quantità di marijuana.

Numeri che parlano di un'operazione in grande stile, come effettivamente è stato. Sull'efficacia dell'ultimo blitz però, non tutti sono concordi. Questa almeno è la posizione dell'ex vicesindaco Riccardo De Corato che appena l'altro giorno esprimeva soddisfazione esprimendo l'auspicio che simili interventi vengano ripetuti almeno una volta a settimana. «Ma la sera la situazione era già tornata come prima si è lamentato invece ieri Secondo i dati forniti dal Viminale e dalla Dia, Milano è in testa alle classifiche della criminalità straniera in Italia. Oltretutto sono stati fermati stranieri provenienti da Paesi che non sono in guerra e che quindi non dovrebbero stare qui».

Il buco nell'acqua dei controlli di mercoledì in effetti è stato certificato anche da diversi cittadini transitati da piazza Duca d'Aosta nelle ore successive che stupefatti per la repentina ricomparsa degli accampamenti all'aria aperta hanno sfoderato degli smartphone e girato dei video di denuncia. Sui social network le reazioni di plauso e quelle, meno frequenti, di disapprovazione alla retata di mercoledì si mescolano al disappunto di chi si sente ormai rassegnato a un degrado che sembra invincibile. Del resto anche dopo il blitz di inizio maggio erano trascorsi solo pochi giorni prima che la spianata tornasse a popolarsi di immigrati senza meta.

È vero, la piazza è stata costantemente presidiata dalle forze dell'ordine e all'interno dello scalo ferroviario gli episodi di illegalità sono stati arginati anche grazie all'installazione di una nuova cancellata, ma questo non ha impedito che all'esterno della stazione la situazione rimanesse fuori controllo.

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