Dopo una giornata passata in famiglia a seguire exit poll e proiezioni e a masticare amaro per la sconfitta Luca Bernardo si presenta nel suo quartier generale all'hotel Nhow in via Tortona 35 con il sorriso sulle labbra, accolto dagli applausi dei suoi sostenitori e dei candidati della sua lista. Atteso tra le 16 e le 17, il medico - candidato arriva alle 20 per commentare i dati elettorali. Molto dopo le dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini e di Maurizio Lupi, che in qualche modo gli spianano la strada. Sorridente, apparentemente tranquillo, vestito blu e cravatta rossa, ribatte agli attacchi dell'alleato e leader di Milano Popolare Maurizio Lupi che ha bollato la scelta del candidato del centrodestra come un casting di X Factor, con una battuta: «Mi pare che da lì escano dei talenti». E difende la linea: «Sfido chiunque in 15 giorni a fare il risultato che abbiamo fatto noi. Mi vedete con il sorriso perchè sono un uomo del pubblico che si è prestato per 15 giorni alla corsa elettorale - spiega -. Non credo che ci sarebbe stato un candidato sindaco migliore di un altro, dovevamo avere più tempo». Dopo l'affondo dei leader che l'hanno preceduto difficile aggiungere altro: «Non credo che abbiamo fatto errori in campagna e ringrazio i tutti i partititi e i loro leader che mi sono stati vicini in questa avventura, come una famiglia. Non li ho ancora sentiti oggi, ma li chiamerò stasera».
Al di là di tutto, «auguro al sindaco Sala di andare avanti, di costruire e far crescere la nostra città», ma «oggi ha vinto l'astensionismo». Tra qualche giorno indosserà di nuovo il camice, e entrerà in consiglio comunale per continuare l'avventura appena intrapresa: «Dobbiamo portare avanti il seme che abbiamo piantato, dobbiamo crescere una pianta forte, robusta. Siamo stati vicini ai quartieri più dimenticati - racconta Bernardo - e a tutti quei cittadini che si sono sentiti abbandonati da questo Comune. Invito anche a guardare anche quest'altra parte della città».
«Bernardo ha fatto un miracolo: è un primario, sconosciuto, è stato candidato un mese prima del voto...». Parola di Maurizio Lupi, uno dei nomi che sono girati per la candidatura a Palazzo Marino e parte della coalizione di centrodestra a sostegno del candidato Bernardo, sconfitto al primo turno. Con oltre 800 sezioni scrutinate su 1248, infatti, il pediatra prestato alla politica ha ottenuto il 32,46 per cento dei voti contro il 57,14 per cento del sindaco uscente Sala.
Dopo aver attaccato duramente i suoi alleati per la modalità con cui è stato scelto il candidato, con un gravissimo ritardo e senza una strategia precisa, tradendo «impreparazione» Lupi commenta quella che definisce «una scoppola». «Non è colpa di Bernardo - chiarisce Lupi - ma come centrodestra non siamo stati in grado di mettere assieme una proposta che fosse credibile. Ci siamo presi una bella scoppola, perdiamo al primo turno. L'altra scoppola è il 47 per cento dei partecipanti a Milano». L'astensionismo? «La responsabilità non credo sia dei cittadini.
Quando vedono in gioco una alternativa credibili vanno a votare - continua la sua analisi -. A Milano i nostri elettori, evidentemente, pensavano che la partita fosse già persa. Mi fa piacere che Salvini abbia riconosciuto il problema».
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