Simone Finotti
«Libertà è partecipazione», cantava Gaber. Partecipazione è welfare aziendale, potremmo dire oggi. «Le cose sono molto cambiate da allora e la «grande trasformazione» del lavoro richiede non solo mano d'opera, ma sempre più «mente d'opera». Con la diffusione del 4.0 anche all'operaio si chiede di essere un problem solver e portare innovazione. Perciò anche dove si produce, e non più solo dove si decide, le persone sono chiamate ad esprimersi e partecipare». A dirlo è Giovanni Scansani, co-fondatore di Valore Welfare, società specializzata nella consulenza per la realizzazione di piani di welfare aziendale, controllata da Cirfood, che insieme all'Università di Milano Bicocca sta dando il via a un innovativo progetto di «incontro» fra partecipazione organizzativa e benessere sul lavoro. Il Laboratorio, diretto e coordinato da Dario Cavenago e Mattia Martini, docenti della Bicocca che da tempo studiano le trasformazioni della relazione tra impresa e lavoratori, si chiama proprio «Welfare Aziendale e Partecipazione Organizzativa». L'esempio arriva da altri Paesi: in Germania, per dirne uno, è prassi consolidata che i lavoratori, tramite i sindacati, partecipino anche alle decisioni strategiche delle loro aziende. «Da noi -precisa Scansani - per ragioni storiche e politiche, capitale e lavoro si sono sempre scontrati, ma le trasformazioni in atto spingono verso contesti meno conflittuali che hanno la possibilità di accrescere gli effetti positivi della sinergia tra partecipazione e welfare. La novità del Laboratorio è proprio lo studio della relazione tra due prassi oggi in forte sviluppo, per definire un nuovo modo di fare impresa». Il progetto coinvolgerà i referenti delle risorse umane e un campione di dipendenti per studiare le forme di partecipazione diretta e i piani di welfare verificandone l'impatto sulle performance. Parteciperanno 10 aziende molte delle quali lombarde, anche perché è qui che Assolombarda e le tre confederazioni sindacali hanno recentemente raggiunto un importante accordo proprio per diffondere le prassi partecipative. Significativo sarà anche l'apporto di Ocsel che ha un database tra i più aggiornati in materia di contrattazione integrativa. «Sappiamo molto sulla reale diffusione delle prassi di welfare: la collaborazione con il Laboratorio è un'importante occasione di confronto», commenta Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto di Cisl.
«La partecipazione -conclude Scansani - è in sé anche una forma di benessere perché migliora il contenuto del "contratto psicologico", importante quanto quello di lavoro perché esprime valori immateriali come la passione, l'impegno, la creatività, il saper essere oltre al saper fare, aspetti del lavoro che non possono essere messi nero su bianco in un contratto formale, ma che rappresentano leve di sviluppo umano sempre più rilevanti per le imprese».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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