È arrivata oggi la risposta del Bureau international des Expositions (Bie), che si è espresso sull'utilizzo del logo di Expo in un convegno (Difendere la famiglia per difendere la comunità) che si terrà all'auditorium di Palazzo Lombardia e che ha destato polemiche nei giorni scorsi perché accusato di omofobia.
L'appello alla Regione perché il logo dell'Expo venisse rimosso dalla locandina dell'evento è caduto nel vuoto e il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, si è detto rassicurato dal fatto che il presidente, Roberto Maroni, chiuderà l'incontro, e ha promesso di "farsi garante per non far passare il concetto di omosessualità come malattia da curare".
Ma la rassicurazione al Bie non basta e il segretario generale dell'organismo, Vicente Gonzales Loscertales, lo ha detto in un'intervista a Repubblica. "Un'Esposizione universale è una manifestazione basata sul rispetto di tutto e di tutti", ha detto, aggiungendo che "la società Expo ha regole precise sulla concessione dei patrocini e non si può fare di Expo un elemento di lotta politica".
Gonzales Loscertales non attacca direttamente la Regione Lombardia ("Possiamo capire che non abbia avuto cattive intenzioni"), ma la condanna è comunque chiara: "Visto che questo convegno può essere considerato offensivo e discriminatorio, adesso bisogna rispettare i diritti di tutti. E bisogna rispettare il logo di Expo, che è di tutti".
Sempre su Repubblica, critiche sono arrivate anche da Palazzo Marino.
Giuliano Pisapia, ha definito l'incontro inopportuno e slegato dalle tematiche di Expo. "Sul fronte dei diritti, Milano negli ultimi anni è diventata una città guida - dice il sindaco arancione -. Su questi temi siamo e saremo sempre in prima fila".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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