Il blues di Catherine Russell all'Aperitivo in concerto

Scorrendo gli 11 concerti dell'edizione 2015 di «Aperitivo in concerto», quello in programma la domenica mattina alle 11 al Teatro Manzoni appartiene alla categoria «imperdibili». Già, perché Catherine Russell, alla sua prima volta a Milano e in Italia, è una delle beniamine della florida scena jazz-blues newyorkese. Nata a Brooklyn, 59 anni fa, e cresciuta nel Bronx, la cantante di colore per la quale s'infatuò (musicalmente) anche il «Duca bianco» David Bowie (che la volle con sé, come percussionista, nel suo mega tour mondiale di 12 anni fa), è figlia d'arte. Suo padre, il panamense Luis Carl Russell, che le enciclopedie jazz raccontano essersi trasferito nel 1919 negli Stati Uniti con i 3mila dollari vinti a una lotteria, ha lasciato un segno importante per essere stato lo storico direttore musicale del trombettista Louis Armstrong, mentre la madre, Carline Ray, fu la contrabbassista della «first lady» del jazz americano, la leggendaria pianista e compositrice Mary Lou Williams.Dunque, nelle vene di miss Russel - che ha prestato la sua preziosa arte vocale anche a Steely Dan, Cyndi Lauper, Jackson Browne e Paul Simon - scorre sangue jazz e blues a denominazione di origine controllata.

Vincitrice nel 2012 di un Grammy Award (per la sua rilettura di un classico del passato, «Crazy Blues», inserita nella serie tv «Boardwal Empire»), star ospite ormai fissa a New York del Lincoln Center, della Carnegie Hall e delle stagioni musicali firmate da Wynton Marsalis, offre il meglio di sé come interprete del repertorio afro-americano degli anni Venti e Trenta, incentrato sulla stagione d'oro dello swing di Harlem, che costituirà l'ossatura portante del concerto di domani, in cui la Russell potrà contare sul supporto di un gruppo di straordinari solisti e specialisti come il celebre chitarrista e arrangiatore Matt Munisteri e il trombettista Jon-Erik Kellso.

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