Una mamma in difficoltà con due figli, Paola B., è disoccupata e il marito è rimasto a lungo in attesa della cassa integrazione. Un bonus da 500 euro per pagare la rata del mutuo o per acquistare il pc per la didattica a distanza dei figli avrebbe dato respiro già mesi fa. Ma sta ancora aspettando. «Un sostegno alla famiglia, in un momento di emergenza come questo, dovrebbe essere pagato subito» scrive su Facebook, esasperata. Anche Elena G. segnala che «la domanda del bonus, nonostante sia stata ammessa, non ci è stata ancora finanziata». Altri ammessi mandano continue richieste di informazione, ma la risposta è sempre un rinvio: «Alla faccia del contributo per emergenza». Proteste raccolte dal consigliere regionale e comunale della Lega Massimiliano Bastoni.
Il bonus agognato è quello previsto nel «Pacchetto famiglia» lanciato da Regione nella prima fase della pandemia, il bando per distribuire 16,5 milioni di contributi (500 euro una tantum a nucleo) per il sostegno al pagamento del mutuo prima casa o per l'acquisto di strumentazione tecnologica necessaria alla didattica on line (pc portatile o fisso o tablet con microfono e fotocamera) è stato lanciato dall'assessore regionale Silvia Piani per quei nuclei che a seguito del Coronavirus hanno avuto una contrazione del reddito familiare. L'attuazione della misura prevedeva l'erogazione delle risorse regionali alle Ats lombarde che hanno poi provveduto al trasferimento agli ambiti territoriali. Regione ha trasferito le risorse in due tranche la prima con Decreto 4660 del 17 aprilee la seconda con Decreto 7296 del 23 giugno (a seguito del rifinanziamento della misura). Le Ats hanno liquidato tutto agli ambiti a luglio. A fine settembre l'ambito Milano città, con capofila il Comune di Milano, aveva istruito 5.449 pratiche: 4.338 ammesse, 1.076 non ammesse, 35 rinunciate, zero liquidate. Era ancora l'unico ambito a non aver liquidato nessuna pratica, perchè secondo quanto riferisce Bastoni, a differenza della maggior parte dei Comuni che hanno liquidato le somme pratica per pratica, a Milano sono state raggruppate, con il rischio che un ritardo o un errore su un documento tenesse in stand by tutto il pacchetto di risorse. E le famiglie che a metà novembre protestano sono ancora in attesa.
«Milano a gestione Pd arriva per ultima negli aiuti alle famiglie - contesta il consigliere leghista -. Un ritardo ormai di cinque mesi che il Comune cerca maldestramente di addossare a Regione Lombardia. Il che è altrettanto grave. Il fattore tempo, per il verboso e inconcludente Sala, è una variabile indipendente o una fastidiosa incombenza. Per le famiglie no, visto che si tratta di cinquecento euro per il mutuo della casa o per i loro figli». E chi deve acquistare il pc per la scuola a distanza ovviamente ne aveva bisogno già settimane fa, quando la Lombardia è entrata in zona rossa e i ragazzi dalla seconda media in poi sono tornati in modalità Dad». Bastoni va oltre.
Regione, prosegue, ha assegnato alla Città Metropolitana di Milano oltre 3 milioni di euro sul 2020 e altri 8,4 sul 2021 per opere infrastrutturali. Vigilerò affinchè vengano ben indirizzati e utilizzati rapidamente. Soprattutto per la crisi economica, conseguenza di quella sanitaria, che potrebbe creare fino a 300mila disoccupati nell'area metropolitana».
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