Poliambulatori, più medici e orari lunghi per le visite

A breve 64 camici bianchi avranno un contratto a tempo indeterminato

Il poliambulatorio di via Rugabella
Il poliambulatorio di via Rugabella

Liste d'attesa più brevi per le visite specialistiche di ginecologia, cardiologia o oculistica. Per i 22 poliambulatori gestiti dagli Icp, gli istituti clinici di perfezionamento, è in arrivo una doppia boccata d'ossigeno: 64 medici stanno per essere assunti a tempo indeterminato (dopo una sfilza infinita di contratti a termine). E la Regione Lombardia ha dato la disponibilità a finanziare 200 ore di visite in più alla settimana.
Soddisfatti i rappresentanti della Cisl medici che da tempo chiedono di regolarizzare gli specialisti precari. E soddisfatti anche i vertici degli Icp che finalmente hanno in mano più strumenti per riorganizzare la rete dei poliambulatori.

In attesa della riforma della sanità lombarda, il direttore generale Alessandro Visconti e il suo staff hanno fatto partire un nuovo modello per gestire le visite specialistiche e per dirottare negli ambulatori tutti i codici bianchi del pronto soccorso. Per ora si tratta solo di una sperimentazione, pronta ad essere clonata su tutto il territorio. Di fatto sono stati individuati alcuni ambulatori che lavorano a tempo pieno, dalle 8 alle 21, con 500 ore di attività alla settimana (in via Doria e in via Gola) ed altri (in via Ripamonti, Baroni e Quarenghi) che invece ricevono i pazienti dalle 8 alle 13, per mezza giornata. In questo modo si riescono a gestire meglio infermieri, costi per il riscaldamento e spese di apertura pur garantendo un servizio continuo. Di pomeriggio i poliambulatori chiusi al pubblico possono essere utilizzati dai medici di base. «In via Livigno e via Gola - spiega Visconti - abbiamo studiato un accordo per utilizzare gli spazi al meglio. Un'associazione di medici di base è disposta a sostenere le spese per sistemare due piani della struttura in cui ricavare gli studi e ad anticipare 350mila euro per cinque anni di affitto».

Le sedi che necessitano di lavori sono parecchie: alcune versano in condizioni piuttosto precarie, con infiltrazioni e mura scrostate, altre sono vecchie di 30 anni e con gli impianti fuori norma. I poliambulatori, che alla Regione Lombardia costano oltre 15 milioni di euro all'anno, avrebbero bisogno di un bel restyling. Alcune sedi centrali, come quella di via Rugabella, non sono affatto pronte ad accogliere il flusso di turisti-potenziali pazienti, di Expo. Per ristrutturarla seriamente e mettere gli impianti in regola servirebbero 600-700mila euro, che gli Icp hanno già chiesto al direttore generale lombardo della Sanità Walter Bergamaschi. I medici della Cisl stanno stilando una lista delle priorità e della sedi che necessitano degli interventi più urgenti. Nel frattempo gli Icp pensano anche alle nuove aperture.

Ad esempio a Quarto Oggiaro, attualmente scoperto dal servizio. Appena aperta la sede di via Monte Palombino (Santa Giulia) dove a breve partirà anche il servizio di pediatria al sabato mattina e l'assistenza nel fine settimana.

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