Cap vara la sua Arca. Nuova sede "green" aperta anche alla città

Uno spazio per 500 dipendenti con bistrot, asilo, aree per eventi e una piazza pubblica

Cap vara la sua Arca. Nuova sede "green" aperta anche alla città

La parola d'ordine degli ultimi anni è trasformare fabbriche e luoghi tipici dell'industria in spazi confortevoli dove chi lavora lo faccia più volentieri ma soprattutto riqualificare e valorizzare le strutture industriali affinchè si integrino meglio con quartieri e periferie. É la tendenza di molti grandi gruppi che guida la riprogettazione dei luoghi di lavoro e che porta ad investire nelle nuove sedi e nelle aree produttive su cui sorgono. Su questa linea si è mosso anche il Gruppo Cap, l'azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana, che ha inaugurato ieri la sua nuova sede di via Rimini. Una grande «arca» ispirata a Mondrian concepita secondo i criteri dell'architettura sostenibile e green. Ma anche uno spazio polifunzionale privo di barriere architettoniche pensato per accogliere i cittadini e non solo chi ci lavorerà. La Nuova sede di Cap ospita circa 500 persone e oltre a open space e uffici, comprende un bar caffetteria, un auditorium con una capienza di 200 persone, uno spazio espositivo che ospiterà iniziative ed eventi, un asilo nido non esclusivamente aziendale, una biblioteca e una grande piazza aperta alla cittadinanza.

«La nostra nuova sede vuole essere un punto di riferimento per tutto il quartiere che ci ospita- spiega Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP- Ecco perché abbiamo voluto un edificio privo di barriere che dialoga costantemente con i suoi abitanti. Oggi è solo il primo di una serie di appuntamenti e iniziative che saranno ospitati negli spazi dell'arca e nella piazza che presto sorgerà».

Con i suoi 30 metri di altezza e i suoi 11.250 metri quadrati di superficie distribuiti su sei piani e uno interrato, l'edificio ha realmente la forma di una nave ed è un ambizioso progetto architettonico di Claudio Lucchin e Architetti Associati che vuole dare un importante contributo alla riqualificazione di un'area periferica della città prevalentemente residenziale ma già punteggiata dalla presenza di spazi significativi come l'Università Iulm, Naba e Superstudio Maxi, e importanti aziende come Italgas, Ntt, Aon. «E'un eccellente esempio di rigenerazione urbana, basato sui principi di sostenibilità energetica, ambientale ed economica- commenta il governatore Attilio Fontana- Un progetto che rientra negli obiettivi che Regione Lombardia intendeva raggiungere con la legga regionale sulla Rigenerazione Urbana, approvata nel 2019». Avviati nell'ottobre di quattro anni fa i lavori sono stati accompagnati da una serie di iniziative di riqualificazione urbana della zona ed è stato avviato un progetto in collaborazione con NoiCoop, (Consorzio Cooperative Lavoratori) che punta a coinvolgere gli abitanti del quartiere, reti e associazioni per ricostruire insieme tutti gli spazi intorno alla nuova sede.

«Non è solo un edificio architettonicamente interessante, ma un palazzo che parla della condizione umana- spiega Claudio Lucchin- Parla dell'acqua, che ci permette la vita, del fuoco, che allude alla nostra capacità tecnica, e della nostra grande flessibilità cognitiva, che ci ha permesso di superare le grandi sfide che l'ambiente ha posto all'uomo nel suo lungo percorso di vita sulla terra».

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