Al Carroponte dell'ex Breda una fabbrica «sfornaconcerti»

A Sesto San Giovanni la settima edizione della rassegna Oltre 150 eventi tra musica, performance e cinema «indie»

Luca Testoni

È andato on the road decisamente molto presto. Già, perché a 13 anni aveva già lasciato la scuola per suonare nelle strade di Dublino. E ancora oggi Glen Hansard si considera più un busker che un cantautore, nonostante l'Oscar vinto nel 2007 con il brano «Falling Slowly» e la lunga attività con i Frames.

A 46 anni suonati (e non è un battuta...), Hansard sarà stasera sul palco del Carroponte, l'ampio spazio verde dominato da una megastruttura in acciaio alta 20 metri, un tempo usata dagli operai della Breda per trasportare il ferro da rottamare, tra i fiori all'occhiello dell'ex aria industriale di Sesto San Giovanni, sede da sette anni a questa parte dell'omonimo festival organizzato da Arci Milano, l'unico dell'area metropolitana milanese a protrarsi da giugno a settembre. Praticamente senza soluzione di continuità. Anche perché la spettacolare location, oltre a valorizzare l'idea di cultura policentrica alla base della città metropolitana, risulta ben accetta sul territorio (per intenderci, da questi parti non si è mai sentito parlare di comitati anti-decibel...).

Cartellone alla mano, alla fine il Carroponte Festival potrà andar fiero di oltre 150 eventi tra concerti, performance, prime cinematografiche indipendenti, feste a tema (senza dimenticare le serate a tutto Europei che proseguiranno fino alla finalissima di Parigi del prossimo 10 luglio). Il tutto di qualità e a prezzi calmierati. Non c'è da sorprendersi del successo di pubblico dell'edizione 2015: dati alla mano, il Carroponte mise assieme più di 400 mila presenze.

Come da tradizione, è ricchissimo il cartellone della musica dal vivo. Per esempio, questa settimana, dopo l'esibizione odierna del dublinese Hansard, ci saranno domani i blues-rocker statunitensi Balckberry Smoke e, il giorno successivo, i redivivi Diaframma alle prese con l'album «Siberia», uno dei dischi simbolo della new wave italiana anni Ottanta. E ancora: toccherà al New York Ska Jazz Ensemble (l'1 luglio) e al folksinger americano Damien Jurado (3 luglio).

Inutile sottolineare come a luglio ci sarà davvero tanta carne al fuoco. Si spazierà dall'affascinante rock-blues dei tuareg Tinariwen (il 28) all'indefessa sperimentazione dei Tortoise (il 17); dall'hip hop del californiano Tyler (il 12) a Daniele Silvestri (il 15); dai Counting Crows (il 13) al live di Stazioni Lunari, il progetto musicale che riunirà sul palco, tra gli altri, Carmen Consoli, Max Gazzè, ex componenti dei Csi e Brunori Sas (il 21).

Ricordato che a fine agosto spiccano i concerti dell'inossidabile gruppo simbolo dell'alternative metal dei Limp Bizkit (il 22) e quello a tutto pop-punk dei

canadesi Sum 41 (il 26), la programmazione di settembre riserva un finale col botto grazie a Elio e le Storie Tese (il 3); Damian Marley (il 5); Iosonouncane (il 7); Guè Pequeno (l'8); gli Stadio (il 9); e Patty Pravo (l'11).

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