È un caso il no alla pillola del giorno dopo

Al centro di un'interrogazione al Pirellone le dimissioni dell'infermiera di Voghera

Adesso, su questo caso e anche sulle dimissioni che alcuni pensano non siano state così volontarie, interviene la politica. Un'interrogazione in Regione, all'assessore alla Sanità, dal titolo «Operatori sanitari e libertà di coscienza», è stata presentata dal consigliere regionale dell'Udc, Stefano Carugo. «Si è dimessa, probabilmente perché non ha retto alla pressione scatenata su di lei» si legge nel testo. Eppure, evidenzia l'interrogazione, «il suo comportamento professionale appare conforme all'articolo 8 del Codice deontologico dell'Infermiere che recita: “l'infermiere, nel caso di conflitti determinati da diverse visioni etiche, si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo”».

Al momento la certezza è il comunicato stampa diramato dalla Asl di Pavia, da cui dipende il presidio ospedaliero di Voghera nel quale è accaduto il caso che ha scatenato tante polemiche. «L'Azienda ospedaliera della Provincia di Pavia, a seguito delle notizie riportare in questi giorni da numerosi organi di stampa, al fine di chiarire la vicenda, dopo aver avviato una procedura di indagine interna per chiarire l'accaduto ed eventuali responsabilità, comunica che ha accolto le dimissioni volontarie, formalizzate in data 6 ottobre 2014, dell'infermiera al centro delle vicende.

Nel rispetto delle norme contrattuali le dimissioni andranno a decorrere dall'1 gennaio 2015». Per capire meglio che cosa è accaduto e se davvero esiste il rischio che sia stata forzata la coscienza dell'infermiera, si attendono risposte in aula.

SCot

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