Ciclabile in viale Monza: 8 commercianti su dieci bocciano la pista (e Sala)

Confcommercio: "Rischio caos e sicurezza. E il taglio dei posteggi farà perdere affari"

Ciclabile in viale Monza: 8 commercianti su dieci bocciano la pista (e Sala)

Sicurezza, traffico congestionato, calo degli incassi. Sono i tre rischi che portano l'ottanta per cento dei commercianti di viale Monza a schierarsi contro la nuova pista ciclabile che dopo corso Venezia e Buenos Aires si sta allungando velocemente in direzione Sesto San Giovanni, incassando le stesse polemiche lungo tutto il percorso. A lanciare l'allarme questa volta è la presidente dell'associazione Vivi Viale Monza (aderente alla Confcommercio milanese), Lucia Lamberto. Dalla scorsa settimana peraltro i pendolari hanno ripreso a spostarsi verso Milano e quella è una direttrice fondamentale per chi arriva da nord, domani sarà un'altra prova del fuoco sulle strade con la riapertura delle scuole e un graduale calo dello smart working. «La città - avverte Lamberto - deve affrontare in sicurezza una ripresa difficile anche dal punto di vista della mobilità. Nessuno demonizza per principio le piste ciclabili, ma vanno fatte con criterio. Stiamo effettuando una ricognizione presso i nostri operatori e finora l'ampia maggioranza, almeno otto su dieci, esprime forti dubbi sulla pista viale Monza». Come hanno ribadito più volte all'assessore alla Mobilitò Marco Granelli gli esponenti del centrodestra, anche per la portavoce ei commercianti della zona «da e verso Sesto San Giovanni serviva un percorso alternativo, meno congestionato di viale Monza per traffico, semafori e incroci. Ad esempio la direttrice parallela di via Breda, Greco, Sammartini». Il Municipio 2 aveva presentato un piano dettagliato alla giunta per creare un percorso lineare in bicicletta lungo via Padova, avrebbe creato meno disagi. Insistere con viale Monza «è sbagliato - ribadisce Lucia Lamberto - non solo per il tracciato ma per la soluzione adottata che creerà problemi di sicurezza, il passaggio delle bici tra la colonna di auto in sosta e quelle in transito esporrà a pericoli gli stessi ciclisti. E la riduzione da due a una corsia rallenterà il traffico e avrà ricadute negative anche dal punto di vista ambientale». La giunta che fa pagare 5 euro per l'ingresso in Area C è meno disturbata da un rischio di aumento dello smog in periferia? L'elenco delle criticità stilato dall'esponente dei commercianti prosegue con la riduzione dei posti auto che impatterà non solo sui residenti ma su negozi e locali della zona («complicherà le operazioni di carico/scarico merci e disincentiverà gli acquisti»).

Si era già ampiamente espresso contro la ciclabili in corso Buenos Aires, e non può che ribadire la linea sul prolungamento in viale Monza, il presidente di AscoBaires e della rete associativa di vie di Confcommercio Milano Gabriel Meghnagi: «Si ripetono gli errori del percorso già tracciato, non si possono tracciare

delle righe sull'asfalto senza tener conto del contesto e delle conseguenze. E l'amministrazione continua a procedere sulla propria linea senza confrontarsi con il territorio». C'era una volta la giunta della partecipazione.

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