Ciclabile in viale Monza: la città è ancora deserta ma il traffico è già in tilt

FdI: "Granelli trucca i dati degli incidenti e dei parcheggi auto che verranno tagliati"

Ciclabile in viale Monza: la città è ancora deserta ma il traffico è già in tilt

Sono iniziati i lavori per la realizzazione della pista ciclabile in viale Monza che collegherà il centro con Sesto San Giovanni per 4,3 chilometri e il traffico in tilt. Ieri mattina, con la città ancora deserta, le auto erano incolonnate nel tratto tra via Boiardo e via Baiocchi e questo è nulla rispetto a quello che succederà con la ripresa degli uffici a pieno ritmo e delle scuole. «Il cantiere sta provocando disagi e rallentamenti. È sconcertante questa imposizione ideologica che non tiene conto del parere del Municipio 2 e di chi vive ogni giorno questa importante arteria» commenta Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega.

Un'opera piuttosto criticata, soprattutto per il modo in cui verrà realizzata: bocciata la versione originaria con la pista che correva al centro della carreggiata nei due sensi di marcia, al posto dello spartitraffico, anche la versione rivista lascia piuttosto a desiderare per quanto riguarda la sicurezza stradale, esponendo ancora di più i ciclisti al pericolo dei mezzi in transito, liberi di attraversare la linea tratteggiata e per la sosta delle auto a sinistra.

Difende la scelta l'assessore alla Mobilità Marco Granelli su Facebook: «Viale Monza è usato da migliaia di ciclisti ed è una strada pericolosa, per tutti: dal 2011 ad oggi 150 feriti all'anno di cui il 69 per cento tra pedoni, ciclisti e motociclisti. Sono due i motivi: la velocità e la sosta irregolare. I pedoni sui marciapiedi sono stretti dalle auto che li stringono contro i muri delle case e le vetrine dei negozi. Auto, moto, bici, monopattini in strada devono zigzagare tra il retro delle auto in sosta che sporgono in corsia e le doppie file».

«Il progetto è estremamente pericoloso per gli utenti deboli» attacca Andrea Mascaretti capogruppo di FdI in Comune: «Due gli elementi negativi: la città si bloccherà, a partire dai soccorritori per la riduzione a una sola corsia e aumenterà il rischio per i motociclisti che rappresentano la categoria più esposta. L'assessore giustifica la decisione di disegnare la pista in viale Monza con la rilevazione degli incidenti nel 2011, tuttavia quelli che vedono coinvolti i ciclisti rappresentano l'8% del totale. Le vere vittime sono i motociclisti, coinvolti nel 48% dei casi».

«I milanesi hanno paura di questo percorso e continueranno a preferire l'auto per recarsi al lavoro. È un percorso pericoloso: per questo che come dirigente nazionale di FdI mi sono rivolto alla magistratura» annuncia Riccardo de Corato.

Altro punto dolente i posti auto che verranno cancellati: un migliaio secondo i conti del capogruppo di Fi a palazzo Marino Fabrizio de Pasquale. Numero smentito da Granelli che sostiene addirittura che «i posti regolari aumentano: nel primo tratto ne riduciamo 82, mentre nel secondo e il terzo tratto aumentiamo la dotazione di posti anche rispetto agli irregolari».

Un conto che viene smentito da «Otello Ruggeri, presidente del circolo nord-est Milano di FdI che evidenzia come siano stati conteggiati come nuovi posti auto già esistenti, come sul ponte della Martesana, dove saranno regolamentati. L'ennesimo bluff» conclude Mascaretti.

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