È un dato stabile, e resta un'enormità. Anche quest'anno, infatti, circa 700 notizie di reato sono state quotidianamente registrate dal cervellone elettronico della Procura. Denunce e indagini che hanno messo a dura prova gli uffici giudiziari del palazzaccio, alle prese - e anche questa non è una novità - con un organico sottodimensionato. Così, per quanto la macchina si sforzi di funzionare a pieno regime, l'arretrato che la zavorra è sempre lì. I procedimenti pendenti a fine anno sono oltre 153mila, contro i 151mila del periodo 2011-2012.
Il dato emerge dal bilancio di responsabilità sociale 2012-2013 presentato ieri dal procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. E ancora un avolta è la fotografia di una città che resta la capitale della criminalità economica (+23% nei primi nove mesi del 2013 rispetto a tutto il 2012), con un netto aumento dei reati fiscali (+62%), e alle prese con una sfibrante crisi economica. Perché anche alla crisi, il rapporto della Procura riconduce «l'aumento medio del 100% degli omessi versamenti Iva», e la netta crescita dei fallimenti. La sofferenza delle imprese, spiega per il procuratore, «non deve comunque essere una scusa per coprire rilevantissimi fatti di criminalità economica e soprattutto di frodi fiscali e riciclaggio». Nella relazioni, inoltre, viene indicata la somma totale di «debiti» verso l'erario e gli enti previdenziali emersa nei procedimenti penali a Milano nel giro di 7 anni. ed è una cifra monstre: oltre tre miliardi di euro.
Ma Milano è anche la città che nel 2015 ospiterà Expo, e la Procura lancia un allarme. da un lato, perché «la presenza dei visitatori porterà verosimilmente a un alto numero di borseggi e scippi», dall'altro i grandi interessi mossi dall'Esposizione non potranno che fare gola alle organizzazioni criminali. «In mancanza di doverosi e opportuni controlli e in considerazione del tempo ormai limitato che separa la situazione attuale da Expo 2015 - sottolinea Bruti - è molto forte il rischio di infiltrazioni da parte delle associazioni mafiose». Dunque, «il Ministero della Giustizia e il Consiglio Superiore della Magistratura affrontino sin da ora il problema». Tradotto, a Milano servono più magistrati.
Ma il bilancio di responsabilità sociale della procura è anche l'occasione per fare i conti in tasca al sistema-giustizia. E così si scopre che il totale delle spese per l'anno solare 2012 è stato di 33,3 milioni di euro, di cui oltre 20 milioni spesi solo per le intercettazioni telefoniche. Una cifra consistente, comunque ben più contenuta (-39%) rispetto all'anno precedente, e che tuttavia continua a rappresentare quasi i due terzi dell'intero bilancio.
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