È una città per i pesci: il pop giocoso di Sangalli

Apre domani alla Galleria Maiocchi 15 la personale dell'artista. Che racconta la metropoli con l'ironia

Alberto Milan

Dicono che a Milano si trovi il pesce più fresco d'Italia, ma se vi capiterà di vedere qualche pesciolino colorato sui tram o dietro un lampione, le pescherie non c'entrano nulla. Siete solo davanti a una delle opere irriverenti e giocose di Andrea Sangalli e della sua «Milano Millevolti». La personale dell'artista 45enne di Vaprio d'Adda (da oggi al 13 ottobre) alla Galleria Maiocchi 15 che sotto la guida di Alessandro Bortoletto si sta imponendo come uno spazio dinamico e innovativo.

Ed è proprio la dimensione della città che anche stavolta sarà centrale, così come accaduto per la personale di Nicola Berardino. Aperta da un paio d'anni in zona Porta Venezia, la Galleria Maiocchi 15 si è fatta un po' alfiere dell'arte meneghina. «I milanesi - spiega Bortoletto - sono innamorati della loro città, c'è anche chi vuole portarsene un pezzettino nella casa al mare: disegni, quadri, stampe... Per questo le opere di Sangalli che con un'infinità di colori riscrivono il pregiudizio di una metropoli grigia, mi sono subito piaciute». È una Milano sgargiante e surreale quella di Sangalli, un «pop a modo suo» in cui curiosi pesciolini finiscono in mezzo a situazioni quotidiane, dove sono muti e straniti protagonisti. Si trovano schiacciati fra grattacieli e automobili in «Rebelòt», ironica rappresentazione del traffico; saltellano fra margherite e balconi nel «Bosco verticale»; sguazzano in un vaso che funge da «Darsena», occupano un tram, prendono possesso di un sushi bar. Ma attenzione, dietro l'apparente leggerezza, Sangalli prova a indagare le costrizioni a cui siamo sottoposti: «Mi serviva un soggetto semplice che sostituisse la figura umana e mi permettesse di affrontare in maniera lieve la società che spesso ci obbliga a rinunciare alla nostra unicità. Il pesce, contorto, incastrato e schiacciato, era perfetto». La mostra che si apre alle 19 con presente lo stesso Sangalli, vedrà esposte 12 opere uniche, acrilico su tela. Molto varie le dimensioni, dai 20x20 cm agli 80x120 del «Bosco verticale». Ad esse si somma anche una serie di serigrafie su carta Fabriano a tiratura limitata. D'altronde la formazione di Sangalli è stata di natura grafica, naturale dunque che le sue immagini abbiano una forza espressiva iconica. E ancor più naturale che la sua arte trovasse nell'ambientazione milanese - fra pubblicità e modernità, brand e design - la sua collocazione.

Anche se per lui è una vera «prima», dato che ha esposto da Tokyo a New York a Montecarlo ma mai nella sua città: «Non mi era mai capitato di esporre qui. Spesso si gira il mondo senza pensare a casa propria. Colmo questo vuoto e mi piace pensarla come un omaggio a una delle capitali della nuova Europa, colma di difetti e bellezze. Milàn l'è un gran Milàn».

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