Un classico di Pinter ai 40 anni di Out Off

Con «L'Amante», Loris festeggia la storica sala d'avanguardia

Marta Calcagno Baldini

È una scena teatrale o un appartamento in cui il pubblico si inserisce come una spia? All'Out Off prosegue fino all'8 maggio «L'Amante» per la regia di Lorenzo Loris, nuova produzione del teatro in via Mac Mahon sul testo di Harold Pinter.

Uno spettacolo che contribuisce ai festeggiamenti dei quarant'anni dalla fondazione di una sala che, nelle varie sedi che ha cambiato, è sempre stata un riferimento per spettacoli d'avanguardia, dalle performance della fine degli anni 70, fino a diventare una fucina di giovani attori e registi nella sala di via Duprè. Mino Bertoldo, fondatore e direttore artistico, e Lorenzo Loris, regista e attore, festeggiano quindi una collaborazione pluridecennale con uno spettacolo degno di questo nome: una scena, di Daniela Giardinazzi, che invita subito ad immergersi come delle spie nella vicenda che ruota intorno all'appartamento, ben arredato, che si apre alla vista degli spettatori. Una camera da letto matrimoniale guardando il palco a sinistra, un corridoio per l'ingresso, e a destra la sala da pranzo. L'immedesimazione è immediata: Roberto Trifirò e Cinzia Spanò sono Richard e Sarah, la classica coppia che si è sposata, ma che ormai vive un rapporto sorretto solo dall'impalcatura dell'abitudine. Persino, a quanto pare, l'accettazione dei rispettivi amanti, di lei e di lui, fa parte di questa sovrastruttura. Per mantenere il quieto vivere non ci si intralcia nella possibilità di godere di un rapporto extraconiugale: basta accordarsi, al mattino prima di uscire, sugli orari in cui la casa sarà occupata, onde evitare spiacevoli inconvenienti. Niente, però, è come appare, e come Pinter ci vuol far credere inizialmente: con il proseguire dello spettacolo i cardini su cui la drammaturgia si reggeva si capovolgono, per dimostrare che la verità è molto più sottile dell'apparenza, e attraverso la finzione, sulla scena, si toccano autenticamente le corde dell'anima.

Per uno spettacolo che sa essere all'altezza della drammaturgia e ne rende l'attualità con ritmo, capacità degli attori e di tutto il cast (costumi di Nicoletta Ceccolini, luci di Alessandro Tinelli, musiche originali di Simone Spreafico, collaborazione ai movimenti di Barbara Geiger).

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