Il concerto in Duomo per celebrare la Pasqua Musica sacra di Bach

La «Passione secondo Matteo» verrà eseguita domani dalla Barocca diretta da Ruben Jais

Il concerto in Duomo per celebrare la Pasqua Musica sacra di Bach

È l'ora del rito musicale in vista della Pasqua. L'ora di ascoltare la grande musica, i grandi maestri al servizio della fede, per ricordare la Resurrezione di Gesù. È il momento di esserci pregando oppure semplicemente ascoltando. Basta il titolo per capirsi: «Passione secondo Matteo», composizione sacra scritta nel Settecento dal sommo Johann Sebastian Bach. La proposta durante questa festività è ormai una tradizione e, come tale, «adottata» dai più diversi enti, a volte contemporaneamente, o quasi. Ma questo poco importa, perché la molteplicità delle date garantirà a più persone di incontrare un lavoro dell'arte e dell'intelletto imponente, un'esperienza da fare almeno una volta nella vita.

Andando per ordine cronologico, il calendario è questo: stasera e venerdì alle ore 19,30 si potrà assistere alla «Passione» del kapellmeister presso l'Auditorium de laVerdi di largo Mahler; domani sera a partire dalle 19 la stessa composizione tornerà in forma di grande concerto per la Pasqua nel Duomo (ingresso libero fino a esaurimento posti dalle 18.45). Evento nato dalla collaborazione tra la Veneranda Fabbrica e il Comune. Al centro delle scena, in tutti gli appuntamenti musicali laBarocca, ensemble nato nel 2008 dal desiderio del suo direttore Ruben Jais di costituire un gruppo di musicisti specializzati nella prassi esecutiva barocca appunto, con strumenti antichi per esplorare e valorizzare i capolavori del passato e portare alla luce rarità dimenticate. Ogni luogo il suo suono. E il suo senso.

Già, modi differenti di ascoltare il capolavoro bachiano: il primo, tra poche ore (e il 19), in un auditorium, dunque in un luogo laico con l'idea di assistere a un concerto ove la musica può avere una certa «resa acustica» per via della struttura che l'accoglie; il secondo, mercoledì quando la «Passione secondo Matteo» assumerà la forma di un vero e proprio rito, perché tutto avverrà nella culla sacra del maggior tempio del capoluogo lombardo. Fughe di note tra le navate e suggestioni. Tra l'altro, degne di nota sono le maestranze chiamate a questo compito. Accanto a laBarocca e il coro di Voci bianche, sempre de laVerdi, diretti pure da Gianluca Capuano e Maria Teresa Tramontin, cast di carattere internazionale di virtuosi del genere come Bernhard Berchtold (evangelista), Elisabeth Breuer (soprano), Nicholas Tamagna (alto), Patrick Reiter (tenore), Marco Saccardin (baritono), Lukás Zeman e Martin Hässler (basso), Cristiano Contadin (viola da gamba). E ora un po' di storia.

Proposta al pubblico per la prima volta nel 1727 a Lipsia, nella chiesa di San Tommaso, proprio in occasione del venerdì santo, la trasposizione musicale dei capitoli 26 e 27 del «Vangelo secondo Matteo», su libretto del poeta Picander, dopo la morte di Bach non fu più rappresentata.

Nella primavera del 1829, in una Berlino da tempo pervasa dai fuochi romantici, il compositore Mendelssohn ebbe il merito di far rappresentare per la prima volta la partitura all'epoca sconosciuta, che risvegliò entusiasmi nel pubblico e negli appassionati. A distanza di centonovanta anni da quella memorabile rinascita, queste pagine non hanno mai smesso di entusiasmare il mondo musicale per la sua profondità artistica e irraggiungibile intensità drammatica.

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